Tennis
ATP Finals 2025: Musetti, operazione riscatto con de Minaur. Bolelli/Vavassori per il bis
Giornata ricchissima alle ATP Finals, ma soprattutto anche molto italiana. Già, perché ad aprire e chiudere ci sono pezzi importanti di tricolore, sia sul lato del singolare che di quello legato al doppio. Torino non è mai stata così azzurra, ma conta di esserlo un po’ di più dopo le vicende odierne.
Si comincerà con Simone Bolelli e Andrea Vavassori, che affronteranno Marcel Granollers e Horacio Zeballos per avere la qualificazione (quasi) in tasca. In caso di vittoria quel quasi potrebbe cambiare in relazione al match del pomeriggio, quello tra Julian Cash e Lloyd Glasspool (Gran Bretagna) e Kevin Krawietz e Tim Puetz (Germania). Da oltre un anno i due doppi in questione non si affrontano, ma nelle quattro volte in cui il 2024 li ha portati a pochi metri di distanza, con solo una rete a dividerli, è sempre stato tutto a favore del duo ispano-argentino. Una situazione che, evidentemente, gli azzurri hanno tutto l’interesse a invertire quest’oggi, a maggior ragione visto l’eccellente stato di forma mostrato proprio nell’esordio all’Inalpi Arena. Quest’anno tante volte è mancata loro la fortuna, ma tra i migliori otto, là dove fortuna non c’è, ma solo tanto da dimostrare in termini di capacità di ricordare che tra i migliori al mondo di specialità ci sono anche loro.
La sera, invece, vedrà di nuovo in campo Lorenzo Musetti, che cercherà di ritrovare le energie sufficienti per affrontare Alex de Minaur. Va detto: contro Fritz sarebbe stata già difficile in condizioni normali, la sfida di ieri, poiché l’americano è tra i giocatori che più si fanno valere sotto i tetti in condizioni normali. Arrivando da Atene, senza quasi neanche il tempo di scendere dall’aereo, dopo la partita vissuta con Djokovic, era ancora più dura. Preso contatto con il campo del palasport torinese, però, Musetti può ora avere della fiducia in più Quella stessa fiducia che può venirgli dal fatto di aver vinto i tre ultimi incontri disputati con de Minaur. Compreso uno di particolare pregio: la semifinale di Montecarlo, quella che ha convinto Lorenzo di poter far benissimo (e infatti è stato senza ombra di dubbio il numero 3 al mondo sulla terra rossa nel 2025, su questo non ci possono essere questioni). Le parole chiave sono ovviamente due: continuità e capacità di avere meno blackout possibili al servizio, di quelli che allungano i game e, tendenzialmente, aumentano anche i rischi.
Nel pomeriggio, invece, proprio a Fritz toccherà cercare di fermare Carlos Alcaraz. Quest’anno ci è andato più vicino di quanto dicano i quattro set (e non cinque, come avrebbe potuto essere) in semifinale a Wimbledon, lo ha fatto in Laver Cup, ma quello è un contesto totalmente a parte. La cosa che colpisce, però, è che si trattava di indoor anche lì. Ed è questa la carta che può giocarsi l’americano, visto che il murciano da una parte si è mostrato in forma contro de Minaur, dall’altra sa benissimo che con Fritz sarà tutt’altra storia. Un Fritz che, peraltro, ha già confermato di essere solidissimo al servizio e di poter fare tantissimo conto su questo fondamentale. Sarà la parte più importante del suo match, quella in cui potrà provare ad assicurarsi un piede e tre quarti (forse pure due) in semifinale, lasciando al contempo ad Alcaraz il dovere di sbrogliarsela con Musetti nella giornata di giovedì. L’iberico, dal canto suo, a ogni vittoria vede avvicinarsi le possibilità di chiudere al numero 1 la stagione, in quello che è diventato (e resterà) un duello infinito con Sinner.
