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Ginnastica artistica, le pagelle dell’Italia ai Mondiali: Perotti pesca l’asso con le spalle al muro, Asia D’Amato si riscopre
L’Italia ha conquistato due finali ai Mondiali 2025 di ginnastica artistica: Alice D’Amato si è meritata quella nel concorso generale individuale con il tredicesimo riscontro, mentre Giulia Perotti ha guadagnato l’atto conclusivo al corpo libero con il settimo accreditato. La 16enne piemontese era al debutto iridato al pari di Chiara Barzasi ed Emma Fioravanti. Di seguito le pagelle delle azzurre che hanno preso parte alle qualificazioni sulla pedana di Jakarta (Indonesia).
PAGELLE ITALIA MONDIALI GINNASTICA ARTISTICA 2025
GIULIA PEROTTI: 7. Dobbiamo inevitabilmente fare la media tra la strepitosa qualificazione alla finale di specialità al corpo libero (voto 10) e la mancata ammissione all’atto conclusivo del concorso generale individuale. La 16enne piemontese ha accusato l’emozione e la tensione del debutto iridato, tra l’altro presentandosi all’evento da Campionessa d’Italia all-around, e le prime due rotazioni sono state da incubo, nonostante si esibisse su attrezzi congeniali: alle parallele asimmetriche è caduta dal Ricna, mentre alla trave ha messo piede a terra sulla serie acrobatica e sui due giri in accosciata.
Tre punti pieni sono volati via e si risentono sul 49.732 conclusivo, che le ha impedito di rientrare tra le migliori ventiquattro: decisamente lontana dai proprio standard, ma va tenuto conto che con un virtuale 52.7 sarebbe in quinta posizione… Bisognerà proseguire su questa strada, cercando di consolidare gli esercizi e lavorando sull’aspetto mentale, che in certi contesti è fondamentale. L’appunto tecnico è un po’ il consueto: il teso avvitato al volteggio è troppo poco a questi livelli e servirà incrementare.
La qualificazione alla finale al quadrato è stata magica: era settima dopo sei suddivisioni, sembrava impossibile riuscire nella missione, poi qualche errore di alcune big (Melnikova e Saraiva su tutte) ha aiutato. Un esercizio leggiadro, solido, piacevole ed elegante sulle note di Cornfield Classic di Hans Zimmer, tra l’altro eseguito dopo le batoste rimediate su staggi e 10 cm: ha dimostrato grande caparbietà e capacità di rialzarsi. Sabato mattina si ripartirà da zero e la Campionessa del Mondo juniores al corpo libero non avrà nulla da perdere…
ASIA D’AMATO: 7. Un voto di sostanza per come ha saputo riemergere da due brutti infortuni, tornando ai Mondiali dopo quattro anni di assenza. L’argento iridato al volteggio nel 2021, il trionfo nel concorso generale agli Europei 2022 e poi il doppio crac rimediato in ambito continentale nei due anni successivi. Ha perso il treno per le Olimpiadi di Parigi 2024, dove la gemella Alice si è consacrata, ma non ha mai perduto la grinta e la consapevolezza nei propri mezzi.
Quella vista in terra asiatica è un versione 2.0 della fuoriclasse genovese, anche se chiaramente non ancora al top della forma: il doppio errore alle parallele (mezzo punto perso per un tocco dello staggio basso dalla gran volta e un passo sul doppio avanti in uscita), un paio di incertezze alla trave (sbilanciamento sul costale e mancato riconoscimento del cambio mezzo), due uscite di pedana al corpo libero e una sbavatura sull’arrivo del doppio avvitamento al volteggio le hanno tolto parecchio, stimiamo almeno un punto e mezzo se non due.
Nonostante tutto è tredicesima nell’all-around: ripartendo da zero, con più convinzione e senza troppe pressioni, potrebbe togliersi soddisfazioni nella finale di giovedì, guardando con ottimismo verso il prossimo futuro. Riabbracciamola con piacere, è una veterana di indubbia caratura che riesce sempre a distinguersi e che ricoprirà un ruolo di peso nel quadriennio che condurrà ai prossimi Giochi, dove spera di tornare dopo l’esperienza di Tokyo 2020.
CHIARA BARZASI: 6. Ha fatto il suo, tra l’altro risultando la migliore italiana alle parallele asimmetriche (quattordicesima con 13.633) e alla trave (sedicesima con 12.933). Non si poteva chiedere di più alla classe 2007 bergamasca, allenata da Massimo Gallina alla Renato Serra di Cesena: ha fatto esperienza, ora spetterà a lei continuare a crescere e proporsi come valida alternativa lungo il cammino che conduce verso le Olimpiadi di Los Angeles 2028.
EMMA FIORAVANTI: 6. Come Perotti e Barzasi era al debutto iridato. Diamo una sufficienza di incoraggiamento e di fiducia alla più giovane del gruppo (ha compiuto 16 anni a inizio ottobre, mentre Perotti è di agosto), anche se gli errori non sono mancati: caduta sul doppio carpio finale al corpo libero e sbavature sul Kasamatsu teso (tre decimi di penalità per l’uscita di pedana), suo secondo salto al volteggio (per meritarsi la finale serviva un 13.599, forse troppo per la lombarda fermatasi a 13.150).
GIULIA PEROTTI IN FINALE AL CORPO LIBERO
ASIA D’AMATO IN FINALE ALL-AROUND
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