Formula 1GP USA
F1, McLaren deve ‘serrare le fila’. Tanti errori passati in cavalleria, ma ora Verstappen fa paura…
A Singapore, McLaren ha conquistato matematicamente il Mondiale costruttori. Trionfo scontato, alla luce della superiorità mostrata sulle piste in questo 2025. Il predominio è tuttavia venuto meno negli ultimi tre appuntamenti, in quanto fra Monza, Baku e Singapore le vetture papaya sono sempre state battute. Ecco perché a Woking è giunto il momento di “serrare le fila”.
A lungo, la MCL39 non ha avuto rivali. Proprio questa dinamica ha fatto passare in cavalleria le pecche di un team che non si sta dimostrando brillante tanto quanto Red Bull (o Mercedes). Francamente, in McLaren sono stati commessi svariati errori nell’arco del 2025. Una gestione non sempre ottimale del potenziale disponibile e qualche svarione nell’arco dei GP sono sinora stati sciolti dallo strapotere di cui la squadra godeva.
Però, la situazione è cambiata. Max Verstappen, apparentemente fuori gioco dalla rincorsa al titolo dopo Zandvoort, ha improvvisamente rialzato la testa. Il suo distacco da Oscar Piastri è ancora di 63 punti e anche Lando Norris gode di un certo agio rispetto all’olandese (41 lunghezze). Cionondimeno, Super Max ha riacceso quella proverbiale fiammella di speranza che pareva definitivamente soffocata.
La speranza di Verstappen è il terrore della McLaren, perché a questo punto perdere il titolo piloti sarebbe un disastro agonistico. Austin, in tal senso, potrebbe dire molto. Non sarà un autodromo sui generis come Monza, oppure un circuito urbano come Baku e Singapore. Sarà un tracciato vero, dove in linea teorica la MCL39 dovrebbe tornare dominante.
Al di là di quelli che saranno i rapporti di forza, a Woking non possono più permettersi di sprecare. Razionale o irrazionale, il timore di un ritorno di Verstappen è concreto, poiché quantomeno c’è il dubbio che il fuoriclasse della Red Bull possa rappresentare la più classica Spada di Damocle nella rincorsa al Mondiale piloti.
Se il timore dovesse tramutarsi in paura, allora ecco che le possibilità di sbagliare aumenterebbero e si genererebbe un circolo vizioso che andrebbe a complicare tremendamente la vita dell’intera armata papaya. Una paura da stroncare sul nascere, magari con un vigoroso Gran Premio degli Usa, in maniera tale da ribadire che il titolo sarà questione interna.
Per riuscirci, bisognerà però essere perfetti. A Woking hanno dimostrato di essere in grado di creare auto degne del titolo. Ora anche la gestione deve dimostrarsi all’altezza delle monoposto mandate in pista, in maniera tale da legittimare l’Iride e dimostrarsi all’altezza anche del glorioso passato di chi era arrivato a essere soprannominato Team Perfect, tale era l’eccellenza espressa sotto ogni punto di vista.
