Tennis
Alexander Zverev dà ragione a Federer: “Vogliono Sinner e Alcaraz sempre in finale: detesto questa situazione”
Alexander Zverev ha esordito con una vittoria nel Masters1000 di Shanghai, ultimo evento dello swing asiatico del tennis. Il n.3 del mondo si è imposto contro il francese Valentin Royer col punteggio di 6-4 6-4, impressionando per la prestazione al servizio (12 ace) e reagendo alla sconfitta di Pechino nei quarti di finale contro il russo Daniil Medvedev.
Posteriormente al successo contro il transalpino, al teutonico è stato chiesto cosa pensasse della questione legata alla lentezza dei campi, che anche nel 1000 cinese si è manifestata allo stesso modo dell’ATP500 della capitale (cinese). A questo proposito, Zverev ha manifestato un pensiero in linea con quello che aveva detto Roger Federer nel corso della Laver Cup.
“Se mi piace l’uniformità delle superfici? No, è qualcosa che detesto. E so che i direttori dei tornei stanno andando in quella direzione perché ovviamente vogliono che Jannik (Sinner, ndr) e Carlos (Alcaraz, ndr) vadano bene in ogni torneo“, ha dichiarato il tedesco.
“Sono nel Tour da 13 anni: non è possibile giocare allo stesso modo su ogni superficie. Serve favorire i diversi stili di gioco e varietà: è quello che servirebbe al tennis ora“, ha aggiunto. Dichiarazioni che stupiscono da un certo punto di vista dal momento che, anche in condizioni diverse da quelle di Shanghai (Cincinnati col campo molto veloce), Sinner e Alcaraz si sono dimostrati i migliori.
L’ironia di Jannik Sinner per rispondere a Zverev: “Io e Alcaraz non facciamo i campi…”
In buona sostanza, le affermazioni di Zverev paiono più una scusa per i propri insuccessi, perché non in grado di contrastare come pensava l’italiano e lo spagnolo. Questo perché tale uniformità è ben presente nel circuito dai primi anni 2000 e lui stesso può averne usufruito nei suoi riscontri, non essendo un tennista che ha cambiato più di tanto il suo modo di giocare.
