Atletica
Pagelle Mondiali atletica 2025: Aouani rinverdisce la tradizione, Furlani non sbaglia, Fantini solida
PAGELLE MONDIALI ATLETICA 2025
Lunedì 15 settembre
Iliass Aouani, 9: Gara capolavoro. Corre con lucidità, non si lascia trascinare dagli strappi e gestisce nel migliore dei modi le energie a disposizione, che sono tante. Il bronzo è un risultato storico che mancava da 23 anni, e lui lo conquista con maturità, coraggio e freddezza tattica. È il volto nuovo della maratona italiana.
Yohanes Chiappinelli, 7.5: Concreta e solida la sua maratona. Tiene bene il ritmo, gestisce le fasi delicate e non si lascia travolgere quando la gara esplode. Il sesto posto certifica la sua crescita su questa distanza e lo rende una pedina affidabile in prospettiva.
Yeman Crippa, 5: Purtroppo deve fermarsi, tradito da problemi fisici che lo costringono al ritiro. Un passo falso che lascia l’amaro in bocca, ma che non cancella le sue potenzialità. La maratona resta una sfida ancora tutta da costruire per lui.
Sara Fantini, 7: Nel martello si conferma tra le migliori del mondo. In finale lancia a 73.06, personale stagionale, prestazione di livello che le vale il settimo posto. Non è podio, ma è un piazzamento che conferma la sua continuità ad alto livello anche in una stagione dove non tutto è filato liscio dal punto di vista fisico.
Mattia Furlani, 7: Parte bene, centra subito una misura da qualificazione con 8.07, poi si concede qualche sbavatura. La sensazione è che in finale potrà cambiare passo e mettere in campo la sua versione migliore, quella capace di stupire e giocarsela con i più forti.
Roberta Bruni, 7,5: Conquista la finale dell’asta con 4.60 alla prima prova, e lo fa dopo mesi complicati segnati da un infortunio. Una prova di carattere che racconta bene la sua forza mentale e la capacità di stringere i denti nei momenti difficili.
Elisa Molinarolo, 5,5: Non trova mai le giuste sensazioni e resta fuori dalla finale. La sua gara si chiude prima del pass, ma l’atteggiamento combattivo c’è stato. Una giornata no, al termine di una stagione no, che non cancella i progressi degli ultimi anni.
Alessandro Sibilio, n.g.: Sui 400 ostacoli alza subito bandiera bianca per precauzione. Una scelta saggia per evitare rischi maggiori, ma resta il rammarico per non aver potuto testarsi in un grande appuntamento. Troippi problemi fisici per questo atleta che poteva trovarsi a ridosso dei più grandi.
Ayomide Folorunso, 7: Avanza in semifinale con grande autorità, gestendo bene la batteria dominata da Bol. È parsa sicura, in crescita e pronta a trovare un’altra spinta nei turni successivi.
Alice Muraro, 8,5: La sorpresa più brillante. Vince la sua batteria dei 400 hs con un personale abbassato a 54”36, che la porta al secondo posto nelle liste italiane di sempre. Prestazione di alto livello, corsa con coraggio e sicurezza.
Rebecca Sartori, 7: Corre con lucidità e porta a casa la semifinale grazie a un 55”11 ordinato e concreto. Ha margini per osare di più in semifinale, ma l’obiettivo minimo è stato centrato con merito.
Lorenzo Simonelli, 7: Nei 110 hs non si fa distrarre: corre pulito in 13”25 e passa senza patemi. Solido, continuo, una base che lascia ben sperare per il prosieguo e per l’accesso alla finale che, in una stagione segnata dai problemi fisici, sarebbe già un grande risultato
Federico Riva, 5,5: Estromesso in semifinale dei 1500 da una caduta che lo penalizza duramente. Prova a difendersi, ma il ricorso non viene accolto. Un’occasione persa per cause esterne, davvero sfortunato.
Pietro Arese, 6: In semifinale corre con coraggio e porta a casa lo stagionale (3’36”83), ma non basta per entrare in finale. Lotta fino alla fine, ma il livello era altissimo e i margini troppo stretti. Alla fine la preparazione a singhiozzo ha presentato il conto.
Giorgio Olivieri, 5,5: Nel martello non riesce a trovare la misura giusta. Si ferma a 71.41, prestazione che lo lascia lontano dalla zona calda della gara. Concorso molto competitivo, in cui non è riuscito a incidere.
Giada Carmassi, 6: Lotta con determinazione nella sua semifinale e chiude al quinto posto con 12”95, tempo che non le permette di accedere alla finale ma che conferma la sua solidità a certi livelli. Non riesce ad avvicinare il suo personale, ma rimane dentro la gara fino all’ultimo ostacolo, segnale di carattere.
Elena Carraro, 7: Firma la migliore prestazione della carriera proprio nella semifinale: 12”79, nuovo primato personale, che la porta al quinto posto della sua batteria. L’eliminazione non cancella un progresso importante, che la lancia con fiducia verso le prossime stagioni. L’approccio è stato coraggioso, ha retto bene il confronto con avversarie di rango mondiale come Amusan e Visser e ha avuto il merito di migliorarsi quando contava.
