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TennisUS Open

Jasmine Paolini: “Buon match, l’avevamo preparato bene. Le WTA Finals sono un obiettivo”

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Jasmine Paolini
Paolini / LaPresse

Jasmine Paolini, dopo l’australiana Destanee Aiava, elimina anche l’americana Iva Jovic, valida promessa del tennis a stelle e strisce, ed il terzo turno agli US Open è cosa fatta. Adesso verrà il meno facile, con Vondrousova ed eventualmente Rybakina-Raducanu, ma i primi passi ispirano fiducia, come anche la diretta interessata rimarca in sala stampa.

Sensazioni legate all’orario di gioco: “Mi piace giocare alle 19, è meglio che giocare il secondo match. Mi piacciono le condizioni. Ho giocato alla stessa ora all’incirca lo scorso anno. Vondrousova? Gioca molto bene, gran tennis, ottima mano. Sarà difficile, è stata campionessa a Wimbledon. Non è facile giocare contro di lei che è mancina, ma prepareremo il match e bisognerà alzare livello e concentrazione su tutti i punti per giocare bene“.

Se le mancine le danno noia: “Non lo so! Bisognerebbe vedere le statistiche. Però è curiosa da sapere. Sicuramente giocare rovescio lungolinea è più difficile, si dovranno fare degli adattamenti, ma allo stesso tempo rimanere abbastanza ordinati perché non si può andare su tutte le palle“.

Sui dialoghi Paolini-Errani-Gaio: “Informazioni sul match. Con Jovic avevo già giocato a Indian Wells, secondo me gioca veramente bene e salirà nel ranking molto presto. Già da allora a qui ha fatto un bel salto, è molto solida, sa toglierti il tempo, sta lì sempre e non molla una palla. Mi piace moltissimo, la vedremo presto in alto. Abbiamo preparato il match, sapevo cos’aspettarmi anche perché l’avevamo preparata bene. Ho avuto forse alcuni alti e bassi sull’attenzione, ma è stato un buon match“.

La cosa più importante è la parte mentale: “Penso di aver ritrovato un po’ di stabilità, serenità ed equilibrio. Ovviamente per la prossima stagione ci sarà da organizzarsi bene, ma per ora non ci penso. Ho una buona squadra qua, ci stiamo trovando bene: rimandiamo questo pensiero che c’è, ma è un momento di conoscenza e crescita per me. Tanti cambiamenti, non li avevo mai fatti: li sto conoscendo meglio e sto capendo cosa voglio. Questo è stato un periodo per certe cose non facile, ma appunto mi sto conoscendo meglio“.

Il periodo più complicato? “La stagione su erba. Primo turno con Jabeur e mi sono venuti dubbi, l’erba è una superficie che perdona poco, poi c’è stato il cambio di coach. La settimana a Montreal è stata tosta, poi mi sono chiusa con il mio team e le persone che mi vogliono bene, ci siamo rimessi a lavorare e a Cincinnati è andata bene. Avevo affrontato quella parte di stagione in modo diverso rispetto a Parigi, dove venivo dalla vittoria di Roma e stavo giocando bene. Invece primo turno a Berlino che forse dovevo saltare per ricaricare le energie, lì è stato difficile anche a livello mentale. Sicuramente è stato un periodo dove io da sola cercavo tanto di aiutarmi e darmi informazioni per sentirmi meglio in campo. Facendo anche un po’ di confusione: a volte troppe informazioni non vanno bene. Pian piano credo di aver trovato la quadra, spero di continuare così e che quel periodo negativo sia passato“.

In  tema di chance future: “L’obiettivo principale quando scendo in campo è di metterci un buon livello di tennis, mentirei però se dicessi che le Finals non sono un obiettivo. Certo, è difficile, ma ce la metterò tutta e spero di mantenere questo livello per avere una chance“.

Tre foto da attaccare in camera: “Quella di Ray Giubilo, poi la semifinale a Wimbledon 2024 dove mi sono girata e c’era tutto il mio angolo e una di Roma. Il sorriso dopo la vittoria al Foro Italico, o una foto con la coppa. Torneo speciale quello“.

Dichiarazioni da Vanni Gibertini

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