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Roland Garros 2025: Paolini, Svitolina, Swiatek, Zheng e una giornata da ricordare nel torneo femminile
Quella di oggi sarà ricordata inevitabilmente come una delle giornate più intense della storia del Roland Garros in tempi recenti, almeno per quel che riguarda il settore femminile. Chiunque, guardando prima la parte alta e poi i confronti che si sono venuti a creare negli ottavi, aveva già capito tutto: non ci sarebbe stato un solo confronto senza un pathos a livelli importantissimi. E così è stato, ma forse anche oltre le attese.
Sarebbe stato bello, in chiave Italia, poter festeggiare con il quarto di finale raggiunto da Jasmine Paolini. E la toscana ci è andata vicina, vicinissima, nella mattina del Court Philippe Chatrier. Per tre volte è mancato un punto, per tre volte i dettagli sono stati quelli decisivi, ma non nel suo senso. Per tre volte, in sostanza, Elina Svitolina è riuscita a togliersi dai guai e, nel terzo set, è riuscita a colpire molto forte. Risultato: ai quarti, per la quinta volta, ci va lei. E bisogna fare anche molta attenzione: l’ucraina, in sala stampa, ha definito questo come uno dei match più importanti della sua carriera. Non del periodo recente, dell’intera carriera. Per intenderci, va al fianco di alcuni dei suoi successi più significativi, non ultimo quello su Serena Williams alle Olimpiadi di Rio 2016.
Sullo Chatrier, poi, è arrivata un’altra sfida senza domani di quelle da guardare con la lente d’ingrandimento, una di quelle d’alta qualità. Per definire il primo set di Elena Rybakina bastano le parole di Iga Swiatek: “Mi è sembrato di star giocando contro Jannik Sinner“. Testuale. Il fatto, però, è che la polacca stavolta è riuscita a restare lì. Con la voglia, con quello che aveva e anche con quello che non aveva, ha tirato fuori forse non la più bella performance della sua carriera, ma di sicuro quella più sentita, più voluta, più cercata. E la kazaka è rimasta dall’altra parte della rete a cercare di capire come si sia ritrovata a fronteggiare una giocatrice rinata, quella Swiatek che, fino a Roma, non riusciva quasi più a incidere appena si avvicinavano le fasi cruciali. Certo, adesso per lei ci sono ancora tre incontri da vincere, ma chissà se quanto accaduto oggi sarà un tipo di sblocco mentale decisivo.
Svitolina-Swiatek, dunque. E ancora più in alto Sabalenka-Zheng. Sì: Aryna Sabalenka, la numero 1 del mondo, contro Qinwen Zheng, la campionessa olimpica, colei che di Swiatek ha aperto le incertezze dopo averla battuta, contro tutti i pronostici, proprio sul rosso parigino dei trionfi della polacca. Ma per tutte e due le difficoltà ci sono state. In particolare, la bielorussa ha dovuto alzare ancora il livello contro la miglior Amanda Anisimova da diverso tempo a questa parte. Per sconfiggere l’americana ci voleva una versione importante della leader del ranking WTA, e questa è arrivata nel formato di un 7-5 6-3. Il che fa domandare una cosa: chi può fermarla? Una sola persona, forse, ad oggi. Quella che affronterà martedì, che poi è anche quella che ha dovuto affrontare una rimonta importante contro Liudmila Samsonova. Il significato del successo contro la russa è tutto in Zheng che si stende sulla terra rossa, ebbra di gioia al massimo grado.
Per rendere l’idea della situazione, basta confrontare il programma di oggi con quello di domani. Mirra Andreeva contro Daria Kasatkina: ora, questo è fuor di dubbio un match da vedere, quello tra la giovane russa in rampa di lancio e l’australiana che tale è da poche settimane, con una storia ormai nota in tutto il circuito. Jessica Pegula contro Loïs Boisson: è la numero 3 contro la wild card fattasi grandissima sorpresa del torneo, numero 361 del mondo. Sembra però difficile un altro miracolo. Come sembra difficile per Hailey Baptiste nel derby americano contro Madison Keys, che pure si è dovuta salvare contro Sofia Kenin al terzo turno. Semmai, attenzione all’ultimo ottavo, tra Coco Gauff che ha finora perso 17 giochi ed Ekaterina Alexandrova che ne ha invece lasciati 13.
