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Tennis

Tartarini: “Musetti ha punte altissime, deve migliorare il rendimento. Riduttivo dire che giochi meglio sulla terra”

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Lorenzo Musetti
Lorenzo Musetti / IPA Sport

Simone Tartarini, tecnico di Lorenzo Musetti, ha parlato ad OA Sport a pochi giorni dall’inizio della stagione su terra battuta, anche se il tennista azzurro aveva già saggiato la superficie a Buenos Aires, in un torneo che però si è chiuso con un infortunio.

L’azzurro, che lo scorso anno a Parigi, sui campi del Roland Garros, ha conquistato il bronzo olimpico in singolare, quest’anno arriva sulla terra battuta puntando il mirino sulla top ten del ranking ATP, grazie ad un percorso di crescita costante impostato con il suo allenatore.

Che bilancio tracci della prima parte di stagione di Musetti?
L’inizio di stagione è stato abbastanza positivo dal punto di vista delle partite che ha giocato. C’è stato un intoppo non di poca importanza, perché l’infortunio che ha avuto a Buenos Aires non gli ha permesso di partecipare ad una parte di stagione importante per lui, ritirandosi ovviamente al primo turno e non potendo giocare quindi i tornei di Buenos Aires, Rio ed Acapulco. Questi tre tornei hanno un po’ inciso su questa prima parte di stagione: nessuno sa se potesse fare bene, benissimo o malino. Stava giocando bene quando era tornato dall’Australia, si era allenato bene e si era preparato, questo poteva essere un avvicinamento ulteriore alla top ten. Queste cose però succedono ed è successo, si va avanti. Dall’Australia ha giocato ad Indian Wells dopo tre settimane in cui non giocava una partita di tennis, con pochissimi giorni d’allenamento ha giocato un discreto torneo, perdendo con un ottimo Fils, con un match point. Anche a Miami ha giocato un buon torneo, ha trovato un gran Djokovic, forse poteva opporre un po’ più di resistenza, ma comunque ha trovato un signor Djokovic, che quando gioca così come ha giocato con Lorenzo, è difficile da battere per tutti. Diciamo che la stagione è stata un po’ limitata da questo infortunio, però Lorenzo sta esprimendo un buon tennis“.

Lorenzo ha dimostrato ormai di poter stare stabilmente tra i primi 20 del mondo: cosa serve per salire il gradino successivo?
Il gradino successivo che deve fare Lorenzo è il rendimento: come ho sempre detto, lui ormai è stabile da quando ha 21 anni. In questi ultimi due anni e mezzo è sempre tra i primi 20, oscilla sempre lì, con ottime punte, però ottiene ancora dei risultati non buoni su alcuni tornei. Per fare il salto dovrà alzare un po’ il suo rendimento, più che il suo livello, perché delle punte le ha sempre avute buonissime. L’anno scorso ha battuto due volte Zverev, che è il numero 2 del mondo, e tre volte Fritz, che è il numero 4: questo dimostra che le punte sono alte, però purtroppo ha perso anche tante brutte partite. Per rimediare a questa situazione dovrà alzare il suo rendimento nelle partite quando ci sono le giornate no, che dovranno diventare un po’ meno“.

Alcuni addetti ai lavori sostengono che Musetti possa rendere al massimo su terra ed erba, mentre sul cemento, per caratteristiche, anche fisiche, farà sempre fatica al cospetto di alcuni giocatori. Cosa pensi in proposito?
Lorenzo è uno dei giocatori tecnicamente più preparati in tutto il circuito: secondo me ormai è riduttivo dire che gioca meglio sulla terra. Anche sull’erba fino all’anno scorso dicevano che era una pippa, poi è stato, mi sembra, il secondo giocatore al mondo, dopo Alcaraz, che ha fatto più punti sull’erba, grazie alla semifinale a Stoccarda, la finale al Queen’s e la semifinale a Wimbledon. Le sue caratteristiche vanno bene per tutte le superfici, lo ha dimostrato facendo semifinale a Vienna e finale a Chengdu. È competitivo da tutte le parti, come diventa anche mediocre quando non sviluppa bene, anche sulla terra rossa: ha le caratteristiche tecniche e fisiche per giocare su tutte le superfici“.

Al servizio sin qui sta ottenendo i riscontri che speravate?
Il servizio è un colpo ormai fondamentale: lui ancora ottiene poco, anche su questo lavoriamo tanto. Abbiamo provato ad accorciare i movimenti ed a passare un pochino verso l’esterno per migliorare il lancio, perché anche questa situazione ha limitato un po’ alcune situazioni di gioco in alcuni momenti della partita. Quando batte bene produce ottimi servizi, però il rendimento spesso è troppo altalenante, quindi abbiamo cercato di correggerlo. Sta dando dei discreti frutti, però purtroppo questi li vedremo un po’ più avanti, perché, un po’ perché a causa dell’infortunio ha giocato poco, ed un po’ perché deve assimilarlo. Spero che durante la stagione riesca a sviluppare meglio il servizio“.

Quale sarà la programmazione di Musetti in vista del Roland Garros?
La programmazione è ormai abbastanza incanalata per tutti, perché le scelte sono abbastanza limitate: giocheremo Montecarlo, Barcellona, Madrid e Roma, poi teniamo Amburgo come riserva, in base a come andrà la stagione sulla terra“.

Nel 2024 Lorenzo è arrivato in semifinale a Wimbledon ed alle Olimpiadi, portando a casa un bronzo storico. Pensi che risultati come questi non siano stati celebrati come avrebbero meritato, forse anche perché ci troviamo nel bel mezzo dell’era Sinner?
Per quanto riguarda l’anno scorso, Lorenzo ha fatto un’ottima stagione, perché comunque oltre all’Olimpiade ed alla semifinale di Wimbledon, mi sembra che abbia giocato l’ultimo atto di cinque tornei: due Challenger, Chengdu, Umago e Queen’s. Avevamo avuto un’ottima stagione, ovviamente quando hai davanti un giocatore che è un fenomeno come Sinner, numero uno, magari qualche risultato passa un pochino più in sordina, però non stiamo a guardare quelle cose. Io do molta importanza al bronzo olimpico, un po’ perché l’ho vissuto veramente a livello emotivo in maniera importante, forse è la cosa più grossa ed importante che abbia fatto finora Lorenzo, mi ha toccato veramente tanto a livello emotivo, pensando al fatto che il tennis italiano non vinceva una medaglia da almeno 100 anni. Questo per me ha un valore molto importante sono tutti i punti di vista, sia del risultato che affettivamente. Ci sono state le celebrazioni, però poi si va avanti, il tennis italiano sta benissimo, quindi vincono in continuazione un po’ tutti, compresa Paolini. Lorenzo ha fatto ka semifinale a Wimbledon, Paolini ha raggiunto le due finali al Roland Garros ed a Wimbledon, va bene così ed è giusto così“.

Che idea vi siete fatti della sospensione di Sinner?
C’è stata tanta confusione, si è parlato anche troppo. C’è poco da dire: parliamo, più che della sospensione, del rientro. So che rientrerà a Roma, spero che rientri come ha lasciato, quindi da vincente, come uomo da battere per i giocatori più forti al mondo. Quest’anno sarà da battere veramente, anche perché gli altri stanno facendo fatica“.

Secondo te la sospensione di Sinner sta condizionando in qualche modo anche il rendimento di Zverev ed Alcaraz?
Non penso che Zverev e Alcaraz stiano facendo fatica perché sono condizionati, ma perché il loro livello fa un po’ più fatica a realizzarsi con quelle punte che ha invece Jannik. Ognuno per suoi motivi: ho visto Zverev non giocare benissimo in Sudamerica ed anche in Nord America, però ha fatto la finale agli Australian Open. Alcaraz invece l’ho visto giocare non benissimo, anzi direi malino, soprattutto a Miami l’ho visto un pochino più nervoso, gioca un pochettino tutto a fuoco, un pochettino senza un senso tattico rispetto a prima, comunque è un ragazzo molto giovane, che ha già vinto tanti Slam, quindi avrà tempo per recuperare, però non penso che siano stati condizionati dalla sospensione di Sinner“.

Nelle ultime due stagioni Musetti ha dimostrato di fare fatica a reggere l’enorme pressione della Coppa Davis. Come si può lavorare su questo aspetto?
Lorenzo ha un grande potenziale, e sta facendo costanti progressi, è un atleta che sta lavorando duramente per migliorarsi: ogni tanto, può essere difficile per lui gestire la pressione e mantenere l’equilibrio emotivo, ma è qualcosa su cui stiamo concentrando il nostro lavoro. In particolare, durante la Coppa Davis, è stato evidente quanto impegno ci sia ancora da mettere su questo aspetto, Lorenzo ha una forte determinazione e, con il tempo, continuerà a maturare ed a perfezionarsi, per raggiungere traguardi ancora più alti“.

Sinner a parte, gli italiani solitamente maturano per gradi. Possiamo dire che il miglior Musetti lo vedremo fra 3 o 4 anni?
Ci sono giocatori che maturano molto velocemente ed altri che maturano un po’ più lentamente. Lorenzo è un ragazzo molto educato fuori dal campo, spesso questa cosa non si vede purtroppo. Lo sa e deve lavorarci molto di più, però sarà un giocatore che maturerà leggermente più tardi rispetto a quanto succede agli italiani, teniamo presente che ha compiuto 23 anni da poco, il tempo è dalla sua parte“.

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