America's CupVela
Dove si farà la America’s Cup? Grant Dalton: “Italia o Grecia, ma l’offerta araba…”

La America’s Cup sta vivendo giorni molto tumultuosi e le novità sono molteplici in seno alla competizione sportiva più antica del mondo: INEOS Britannia ha dichiarato che non parteciperà alla prossima edizione della massima manifestazione velica, Team New Zealand non avrà più al timone Peter Burling con cui ha conquistato gli ultimi tre trofei, circolano voci riguardo alla possibile rinuncia anche da parte di Alinghi e in più non si sa ancora dove si disputerà l’evento nel 2027 (ammesso che non si possa optare per uno slittamento).
Grant Dalton, CEO dei detentori della Vecchia Brocca, ha rilasciato a Stuff una dichiarazione riguardo alla possibile sede della rassegna: “La mia idea è tra Italia e Grecia, a meno che l’accordo in Medio Oriente non sia impossibile da rifiutare“. L’idea di Jeddah circola dallo scorso autunno, dopo il trionfo dei Kiwi nelle acque di Barcellona, ma non è gradita da alcuni sponsor per ragioni extra-sportive. L’ipotesi araba sembrava essere stata scartata, ma ecco che ritorna alla ribalta rispettando l’adagio latino “pecunia non olet”.
Per la Grecia si parla di Atene su impulso del miliardario George Prokopiou, 78enne magnate dei trasporti marittimi (è il proprietario di Dynacom, Dynagas Holding e Sea Traders) che secondo Forbes vanta un patrimonio netto superiore ai 6,5 miliardi di dollari. Per l’Italia si vocifera di Napoli, ma le indiscrezioni sono contenute. Secondo Stuff la decisione sarebbe imminente e dovrebbe arrivare entro giugno, staremo davvero a vedere se verranno rispettate le tempistiche visto che i Kiwi avevano promesso di aggiornare sulla location per Natale e invece siamo a Pasqua e non si sa ancora nulla.
Per quanto riguarda la possibilità di organizzare la prossima difesa dell’Auld Mug in Italia, patria dei grandi rivali di Luna Rossa, Dalton ha detto che regatare alle nostre latitudini sarebbe positivo: “La più grande base di fan dell’America’s Cup del pianeta è l’Italia. Tutti parlano sempre del vantaggio di giocare in casa: non sono mai stato d’accordo, perché lo vedo quasi come uno svantaggio, c’è un’aspettativa molto forte“. Sulla Grecia, invece, ha dichiarato: “È un Paese straordinario, con un grande patrimonio di eredità olimpica. Se Atene fosse il padrone di casa, sarebbe davvero fantastico“.