Tennis
Luca Nardi fiducioso: “La partita contro Alcaraz mi sarà molto utile, so cosa mi manca”
Luca Nardi ha perso con onore ieri negli ottavi di finale dell’ATP500 contro il n.3 del mondo, Carlos Alcaraz. Lo spagnolo ha prevalso col punteggio di 6-1 4-6 6-3, andando in difficoltà nella fase centrale della seconda frazione e subendo le iniziative di Nardi, capace di mettere in mostra un repertorio di colpi notevolissimo.
Un match tra due ragazzi che si conoscono già da tempo, essendo coetanei (classe 2003) e affrontatisi nelle categorie giovanili: “Lo conosco da quando eravamo molto giovani. Il suo punto debole è sempre stata la continuità. Nel secondo set ha giocato da top10, se riuscirà a mantenere quel livello per 2 o 3 ore diventerà sicuramente uno dei tennisti più pericolosi“, ha dichiarato a fine incontro Carlitos.
Nardi non può che accogliere con il sorriso queste considerazioni, dovendo però compiere dei passi in avanti per essere all’altezza dei migliori: “La partita contro Carlos mi sarà molto utile e mi dà tanta fiducia. I tanti alti e bassi, e l’ho sempre detto, sono il mio problema, ma ora ho capito come devo giocare. All’inizio ero nervoso, giocare contro il numero tre del mondo non capita tutti i giorni, e infatti all’inizio Alcaraz mi ha surclassato. Sul 6-1 4-1 mi sono detto che dovevo dare tutto, e da lì in effetti il mio livello si è alzato“, ha ammesso il pesare in conferenza stampa.
Un tennis molto più vario, trovando maggiori soluzioni lungolinea, per togliere il tempo all’iberico e non consentirgli di condurre le danze: “Do il meglio di me quando la partita si fa difficile. Il problema non è tanto essere favorito o sfavorito, anche Alcaraz al secondo turno non è proprio l’ideale, ma in ogni partita la pressione è sempre la stessa. Il guaio per me è piuttosto è quando cala un attimo la tensione, ad esempio a inizio terzo set: è bastato un game con meno intensità, lui ha fatto il break e ho perso la partita. Ad alto livello è la regola“, ha analizzato con lucidità Nardi.
L’obiettivo è il seguente: “In questo match contro Carlos sono riuscito a giocare al suo livello per un set e mezzo, ora bisogna farlo per quattro ore in match al meglio del quinto set. E non è facile. Ma ci proverò“. La classifica, che lo vede virtualmente al n.77, non è in cima alla lista delle priorità: “Il ranking va e viene, per me l’importante è stare in salute, visto che l’anno scorso ho avuto tre infortuni che mi hanno bloccato a lungo“.
Tiene banco la questione “coach” dal momento nel suo angolo c’è il fratello Niccolò: “Anche a Dubai ci sarà lui, ci vogliamo molto bene e quindi va bene così. Ma sto cercando, a Indian Wells ci sarà qualcuno, poi vedremo“.
