Tennis
Joao Fonseca sulle orme di Carlos Alcaraz: finalista a Buenos Aires e con l’ambizione di essere il ‘terzo incomodo’
Nella settimana della squalifica di Jannik Sinner e di un torneo di Doha che ha perso il n.1 del mondo, una ventata d’aria fresca la stando Joao Fonseca a Buenos Aires. Il giovane tennista brasiliano, classe 2006, sta dando seguito al suo incedere e, nonostante qualche problema fisico, è riuscito a spuntarla contro il serbo Laslo Djere e a conquistare la sua prima finale a livello ATP a soli 18 anni.
Un Fonseca sulle orme di Carlos Alcaraz, come precocità, dal momento che il verdeoro è il più giovane ad approdare a un atto conclusivo del circuito maggiore dal 2021 sulla terra rossa, quando fu proprio Carlitos a Umago a centrare quell’obiettivo. In quella circostanza, Alcaraz batté Richard Gasquet e inizio la sua ascesa ai piani alti della classifica mondiale.
Lo stesso vuol fare il brasiliano. Se si pensa a un anno fa, Fonseca era classificato alla posizione n.655, non avendo ancora ben chiaro cosa fare del suo futuro nel tennis. Allo stato attuale delle cose, la sua classifica è di n.74 e in caso di affermazione in finale contro l’argentino Francisco Cerundolo può portarsi al n.68 ATP.
Un’ascesa esponenziale che non sorprende, viste le qualità dimostrate nelle settimane precedenti. Si pensi alle vittorie nelle Next Gen ATP Finals e nel Challenger di Canberra, nonché al successo pesante al primo turno contro un top-10 come Andrey Rublev agli Australian Open.
Tanti tra gli appassionati si parla di “terzo incomodo”, pensando all’attuale dualismo tra Alcaraz e Sinner e inquadrando nel sudamericano il prospetto più qualitativo in grado di inserirsi nel confronto tra l’iberico e l’italiano. Non resta che godersi lo spettacolo.
