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ATP Acapulco 2025: Nakashima e Machac avanzano, Shapovalov disinnesca Giron

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Denis Shapovalov
Shapovalov / LaPresse

Dopo il cataclisma totale degli ottavi di finale, stavolta ad Acapulco non succede niente di realmente particolare in tema di quarti di finale. Tutto va all’incirca secondo le attese, ma ad ogni modo le semifinali vedranno in campo una variegata dose di talento diversamente applicata dai giocatori in essere.

A inizio programma Brandon Nakashima supera David Goffin per 7-6(4) 6-2. L’americano vince un primo set da onde alte, nel quale prima va sul 4-1 con doppio break di vantaggio, poi si fa recuperare dal belga, manca due set point, perde il servizio a zero, annulla a sua volta un set point al belga, opera il controbreak e poi chiude al tie-break. Di qui in avanti è tutto un po’ più facile, o meglio lo è dalle tre palle break annullate sullo 0-1 Goffin nel secondo set. Per Nakashima è la prima semifinale dell’anno.

Prima volta al penultimo atto nel 2025 anche per Tomas Machac. Il ceco disinnesca la promessa USA classe 2005 Learner Tien per 6-3 7-5. Un match, questo, in cui i due fanno un po’ fatica a tenere il servizio, ma è un tasso maggiore per Tien rispetto a Machac, il quale ha difficoltà a chiudere il primo set (lo fa alla quinta chance), mentre nel secondo riesce a gestire meglio la parte conclusiva. Per lui sarà prima volta contro Nakashima.

Nella parte bassa, Denis Shapovalov “rompe” il sortilegio contro Marcos Giron, battendolo per la prima volta dopo due sconfitte consecutive. All’inizio, però, tutto sembra andare dalla parte dello statunitense, che vince il primo set per 6-4, poi è un assolo di Shapovalov, dato che il canadese gira la situazione e mette in piedi un 4-6 6-3 6-2 che ne conferma lo stato di forma. Per lui è la seconda semifinale dell’anno dopo che, a Dallas, era arrivato fino in fondo vincendo il torneo proprio a inizio mese.

Infine, Alejandro Davidovich Fokina spegne le ultime speranze di casa legate al messicano Rodrigo Pacheco Mendez. Di differenza in campo tra i due ce n’è troppa, il 6-2 6-2 è la logica conseguenza. A maggior ragione pensando che ci si trova nel momento migliore dello spagnolo, almeno per quanto riguarda l’anno: si trova infatti alla seconda semifinale nel mese di febbraio dopo quella di Delray Beach, che poi è diventata finale.