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Ciclismo

Giro d’Italia 2024, il percorso della seconda settimana: Bocca della Selva, cronometro e Mortirolo i piatti forti

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Tadej Pogacar
Pogacar / LaPresse

Dopo nove tappe scoppiettanti il Giro d’Italia 2024 si sta godendo il meritato primo giorno di riposo. Non c’è troppo tempo però per abbassare le antenne, da domani la Corsa Rosa riprende la sua marcia, e incomincerà a risalire lo stivale. Seconda settimana dell’edizione n.107 della prima grande corsa a tappe stagionale che offre sei tappe decisamente interessanti, con Bocca della Selva, cronometro e Mortirolo (anche se dal versante più facile) da cerchiare in rosso. Si ripartirà con Tadej Pogacar vestito di rosa, dopo una prima settimana in cui lo sloveno ha sbaragliato la concorrenza.

Martedì 12, decima tappa: Pompei-Cusano Mutri (142 km) 

Subito una nuova occasione per Pogacar, anche se c’è da vedere quello che vorrà fare l’UAE Team Emirates. Primi 45 chilometri abbastanza comodi fino a San Felice a Cancello, poi con l’ingresso nella provincia di Benevento si inizia a salire prima verso Arpaia e poi verso Bivio Taburno. Il primo GPM è quello di seconda categoria di Camposauro, 6,1 km al 7,8% ma con una massima pendenza del 14% a metà salita. Luna discesa e diversi saliscendi prima di arrivare all’imbocco dell’ultima ascesa che porta ai1392 metri di Bocca della Selva (17,9 km al 5,6% medio, con picchi del 14%).

Mercoledì 13, undicesima tappa: Foiano di val Fortore- Francavilla al Mare (207 km)

L’arrivo in volata è praticamente certo con il gruppo che potrebbe davvero respirare energie. Inizio di giornata che sarà leggermente movimentato da alcuni saliscendi, con il solo GPM di terza categoria di Pietracatella. Lunga discesa poi, intervallata da alcuni risciacqui, fino ai -100 all0arrivo. Da quel momento in poi sarà tutto piatto fino al traguardo di Francavilla al Mare.

Giovedì 14, dodicesima tappa: Martinsicuro-Fano (190 km)

La giornata dei muri, con in tutto un dislivello totale di 2100 metri. Percorso che si snoderà tutto intorno alla costa adriatica, quindi attenzione anche al vento.  Nella prima parte ci sarà il traguardo intermedio di Recanati (dopo uno strappo di 2,3 km all’8,1%), poi nel giro di una sessantina di chilometri quattro GPM di quarta categoria, tutti sotto i due chilometri con pendenze non in doppia cifra. Attenzione a dieci chilometri dal traguardo per l’ascesa a Monte Giove, con pendenze attorno al 20% e ideale trampolino di lancio per andare all’arrivo.

Venerdì 15, tredicesima tappa: Riccione-Cento (179 km)

Centosettantanove chilometri totalmente piatti. Si attraversa la Romagna e le sue spiagge per poi spingersi verso la Pianura Padana con l’arrivo a Cento che sarà un’altra occasione per i velocisti. Proprio la tappa perfetta per gli sprinter, che dovranno solo pensare agli ultimi chilometri. Insomma, il classico tavolo da biliardo di metà giro prima di un weekend da fuoco.

Sabato 16, quattordicesima tappa: Castiglione delle Stiviere-Desenzano del Garda (cronometro, 31,2 km)

Non ci sono particolari difficoltà altimetriche, per una cronometro di 31 chilometri e duecento metri che vedrà sfidarsi per il successo i veri specialisti delle corse contro il tempo. Prima parte abbastanza tortuosa per uscire da Castiglione, con il primo intermedio posto a Solferino dopo 7,8 km. Da questo momento la strada inizierà ad essere sempre meno complessa fino ad arrivare al secondo rilevamento cronometrico in corrispondenza del passaggio sotto la Torre di San Martino. Si scenderà poi verso il Lago di Garda, con la strada panoramica che porterà la traguardo. Giornata cruciale in chiave podio, qui capiremo se il nostro Antonio Tiberi potrà veramente sognare in grande.

Domenica 17, quindicesima tappa: Manerba del Garda-Livigno

Il primo appuntamento sulle Alpi potrebbe ribaltare tutto. Dopo i primi 30 chilometri di giornata ecco il primo di cinque GPM di giornata, il Lodrino (terza categoria, 7.3 chilometri al 4,5%). Discesa e subito la salita di Colle San Zeno: 13,9 chilometri al 6,6% e pendenza massima del 14%. Da lì in poi un lunghissimo tratto di falsopiano per andare verso il gran finale che prevede il Passo del Mortirolo: si va su da Zoldo dal versante più semplice, sono 12,6 chilometri solo al 7.6% e massima del 16%. Discesa verso Grosio e poi il lungo Passo di Foscagno, con 15 km al 6,4%. Breve discesa e lo strappo finale verso Mottolino: 4,7% durissimi al 7,7% e la massima del 19%.

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