Seguici su

Ciclismo

Giro d’Italia 2024: i promossi e bocciati dopo la prima settimana. Nessuno come Pogacar, Tiberi ci crede. Bardet e Quintana respinti

Pubblicato

il

Tadej Pogacar
Pogacar / Lapresse

Primo giorno di riposo al Giro d’Italia, e si possono iniziare a tirare le somme. Andiamo a vedere insieme chi sono i promossi e i bocciati di questo primo scorcio di Corsa Rosa, che domani ripartirà con le marce altissime.

PROMOSSI

Tadej Pogacar: se qualcuno avesse avuto dei dubbi sulla sua predominanza nella corsa rosa, eccovi accontentati. La maglia rosa la prende ad Oropa nella seconda tappa, ma già a Torino dimostra di avere una o due marce in più di tutti gli altri. Impressionano le altre due vittorie: a cronometro, rifilando distacchi importanti a tutti gli avversari, e il giorno dopo a Prati di Tivo correndo da padrone. A meno di imprevisti spiacevoli, non si vede il modo per far perdere questo giro allo sloveno.

Daniel Martinez: gli hanno detto spesso che gli mancava qualcosa per poter nutrire davvero delle ambizioni di uomo di classifica in un Grande Giro. Arriva a Venaria Reale con l’intenzione di smentire tutti e finora ci è riuscito, ha una grande gamba, forse la migliore in salita dopo Pogacar. Seconda piazza meritata nella generale.

Antonio Tiberi: chiamato alla prova del nove dopo le buonissime impressioni date al Giro di Catalogna e al Tour of the Alps, la sfortuna ci si è messa di mezzo con la doppia foratura ad Oropa che gli ha fatto perdere terreno. Ma ha saputo riordinare le idee dimostrandosi uno dei più brillanti in salita in questa settimana. L’obiettivo top 5 si può fare.

Lorenzo Fortunato: il successo dello Zoncolan nel 2021 lo ha caricato troppo di aspettative e i due Giri d’Italia successivi sono stati vissuti in chiaroscuro. Il passaggio ad una World Tour gli ha giovato: ha il piglio giusto, visto anche al TOTA, e in salita si è sempre dimostrato tra i migliori. Il ritiro di Lutsenko lo riporta effettivo capitano dell’Astana, ruolo che però si era già ripreso a suon di prestazioni.

Jhonatan Narvaez: già che batti Tadej Pogacar in uno sprint ristretto, questo Tadej Pogacar, ti fa figurare a vita tra i promossi di questo Giro d’Italia. A parte gli scherzi, l’ecuadoriano non è mai domo, ci prova spesso e volentieri, e su ogni campo: in salita, negli ultimi chilometri, addirittura da finisseur. Anche con un occhio verso le Olimpiadi per scippare il posto al campione uscente Richard Carapaz.

BOCCIATI

Juan Pedro Lopez: un Tour of the Alps ai limiti della perfezione che gli ha fruttato la prima vittoria in carriera. Primi giorni di Giro promettenti, poi Prati di Tivo è stata una vera e propria mazzata alle sue ambizioni. Ora la top 10 dista già quattro minuti, davvero tanti.

Romain Bardet: il francese, per pedigree, era uno dei papabili alla top 5, ma i primi giorni ha immediatamente evidenziato i propri limiti, dovuti anche a un malanno che lo ha colpito poco prima della partenza. Le posizioni di rilievo ormai sono difficilissime da raggiungere, ma a Prati di Tivo si è messo in gioco: la possibilità di poter rendere il suo Giro positivo ci sono.

Nairo Quintana: chi l’ha visto? Il Condor tornava in Italia sette anni dopo l’ultima volta e nutriva delle timide ambizioni di classifica, offuscatesi a Torino e svanite immediatamente ad Oropa lasciando così lo scettro di capitano ad Einer Rubio. Magari lo vedremo all’attacco nelle tappe più dure della terza settimana per lottare per un successo.

Julian Alaphilippe: ormai è il fantasma di quello che ha fatto innamorare la Francia e tutti gli appassionati. La gamba non pare girare più come prima e anche il killer istinct appare offuscato. Certo, ci prova, ma il miglior Alaphilippe avrebbe sbranato il traguardo di Rapolano Terme. Puoi ancora smentirci, Julian.

Pubblicità

Dalla Home

Pubblicità

Facebook

Pubblicità