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Biathlon

Biathlon, Johannes Boe mostruoso anche nell’inseguimento mondiale a Oberhof. Azzurri distanti

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Nell’album dei ricordi è finita la pursuit maschile di questi Mondiali 2023 di biathlon. La LOTTO Thüringen ARENA am Rennsteig a Oberhof (Germania) è stato teatro della prova dei quattro poligoni: un format in cui è fondamentale gestire lo sforzo lungo il percorso, per conservare lucidità al poligono, e nello stesso tempo dare il 100% nell’ultima tornata.

Un tracciato impegnativo quello della località della Turingia, caratterizzato dall’erta del “Birxsteig“, che ha chiesto molto ai biathleti. Serie di tiro non facili da affrontare: a terra necessario sentire il comportamento del proprio polso per regolare il tiro e in piedi decisivi muscoli d’acciaio e solidità mentale prima dell’ultimo giro. Il tutto reso ancor più complicato dalle condizioni meteorologiche, vista la nebbia.

Il nome è sempre lo stesso e sta venendo anche a noia a chi non ama troppo questa pratica, mentre è puro spettacolo per chi sa dare la dimensione a quanto accade. Il riferimento è a Johannes Boe che ha completato, per la prima volta in carriera, il back-to-back (sprint-inseguimento) a livello iridato, tingendosi d’oro per la prima volta nel format della pursuit che mai, prima di oggi, gli aveva regalato il metallo più pregiato.

Per il 29enne nativo di Stryn è dunque la terza medaglia d’oro in questi Mondiali, dopo i successi nella staffetta mista e nella sprint, portando a 17 le affermazioni in gare di primo livello nella pursuit (Coppa del Mondo+Mondiali+Olimpiadi Invernali) e 68 quelle in tutti i format individuali. Numeri spaventosi per chi ha tutte le intenzioni di riscrivere la storia di questa disciplina.

Boe, dunque, con una prova perfetta al poligono, ha portato tutti a scuola, rifilando distacchi abissali. Il secondo, ovvero il bravissimo norvegese Sturla Holm Laegreid, è giunto a 1:11.2, anch’egli con serie al poligono “immacolate”. A completare il podio è stato lo svedese Sebastian Samuelsson, giunto a 1:54.1 (0+0+0+2). Nella top-10 troviamo i due norvegesi Tarjei Bø a 1:57.3 (0+0+2+2) e Christiansen a 2:14.7 (0+0+0+2), il tedesco Kuehn a 2:27.1 (0+0+1+2), l’altro alfiere del Team Norge Dale a 2:48.2 (0+1+1+3), l’ucraino Pidruchnyi a 2:52.0 (0+0+2+0), il lettone Rastorgujevs a 2:56.9 (1+0+1+0), protagonista anche di una caduta in discesa, e il teutonico Rees a 3:04.5 (1+0+1+0).

Notte fonda in casa Italia. Il migliore è stato Lukas Hofer che ha concluso in 35ma posizione a 5:04.3 (1+0+3+1), mentre Tommaso Giacomel, molto negativo nella sua prestazione al poligono (3+4+1+0), ha terminato 43° a 5:55.5, Patrick Braunhofer 46° a 6:08.1 (0+2+0+0) ed Elia Zeni 53° a 7:32.9 (1+1+1+2). Una debacle per i nostri portacolori.

Foto: Pentaphoto