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Formula 1

F1: bandiere rosse, incidenti, Virtual Safety Car. Il film di un assurdo GP di Arabia Saudita

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Il primo Gran Premio dell’Arabia Saudita passerà senza dubbio alla storia come una delle competizioni più rocambolesche e per certi versi assurde del Mondiale di F1. Il penultimo atto della stagione incorona al momento il britannico Lewis Hamilton che si appresta per disputare l’ultima corsa di Abu Dhabi con gli stessi punti di Max Verstappen.

L’alfiere della Mercedes ed il portacolori della Red Bull, leader della classifica generale alla vigilia della gara odierna, si sono sfidati per tutti i 50 giri previsti, condizionati da ben due bandiere rosse ed una serie di VSC (Virtual Safety Car). 

Sono stati tanti gli episodi di un film che ci ha tenuti incollati al teleschermo per più di due ore. Andiamo però con ordine con la prima neutralizzazione scatenata dall’uscita in curva 22 del tedesco Mick Schumacher. L’alfiere della Haas ha costretto i commissari ad inserire la prima Safety Car, una situazione che ha visto Verstappen non fermarsi in pit lane per la prima e presumibilmente unica sosta della corsa, una scelta che non seguita da parte delle due Mercedes che regolarmente hanno imboccato la corsia dei box.

L’australiano Michael Masi, il direttore di gara, ha deciso pochi minuti dopo di esporre la bandiera rossa al fine di ripristinare le barriere, danneggiate stando a quanto riportato dai commissari presenti sul posto. La situazione ha premiato Verstappen che ha avuto la possibilità di ritrovarsi al comando e di cambiare le gomme senza perdere posizioni durante il periodo di ‘stop’. 

La ripartenza, avvenuta dalla griglia di partenza, ha visto il secondo momento chiave del primo GP di Jeddah. Tutto si è deciso nei primi metri con l’olandese che ha deliberatamente ‘bloccato’ Hamilton tagliando la prima chicane. Il #33 del gruppo ha mantenuto così la leadership davanti al francese Esteban Ocon (Alpine), scaltro a salire secondo e beffare il sette volte campione del mondo.

Tutto è stato nuovamente neutralizzato con una nuova bandiera rossa in seguito ad un doppio incidente nel raccordo verso curva 4 tra la Ferrari di Charles Leclerc e la Red Bull del messicano Sergio Perez. Incidente anche per il russo Nikita Mazepin (Haas), out dopo aver colpito una delle Williams che lo precedevano.

La seconda red flag ha messo in confusione i team, la direzione gara e tutti coloro che hanno assistito alla gara. Masi, consapevole di dover sanzionare Verstappen, ha deciso di intraprendere una vera e propria trattativa offrendo ai responsabili della Red Bull (Christian Horner) di ripartire dalla terza piazza alle spalle di ‘Lewis’ e di Ocon. Per evitare un’ipotetica sanzione, gli uomini della casa austriaca hanno accettato la decisione del direttore di gara che riproposta una nuova partenza da fermo.

A questo punto sulla monoposto 33 si è deciso di cambiare montare le gomme ‘medie’ a differenza della Mercedes che si è schierata sulla seconda casella dello schieramento con le dure. La ‘terza partenza’ ha visto l’ottimo stacco di Verstappen che con una mescola più performante ha superato il rivale che ingenuamente ha lasciato un varco all’interno, mentre provava ad infilare Ocon. 

Il figlio di Jos Verstappen ha allungato, ma il pluricampione britannico ha ripreso il rivale dando vita ad un duello che continua a creare polemiche dopo una lunghissima fase condizionata da una serie di ‘Virtual Safety Car’ al fine di ripulire la pista dai tanti detriti presenti. 

La Mercedes ha passato il compagno di box di Perez che ha risposto tagliando la seconda curva prendendo un chiaro vantaggio. Per evitare una sanzione, la Red Bull ha imposto al nativo di Hasselt di cedere la posizione. Quest’ultimo ha rallentato vistosamente nella lunghissima piega che porta alla ventisettesima ed ultima staccata del tracciato di Jeddah al fine di compiere la manovra e di riattaccare immediatamente il rivale con il DRS. I due contendenti per il titolo 2021 si sono fraintesi, Hamilton ha tamponato l’avversario danneggiando l’ala anteriore. Il dispositivo mobile (DRS) ha permesso all’ex portacolori della Toro Rosso di ritornare in vetta, un’azione discutibile che ha portato Verstappen a dover ricedere il passo a Lewis. 

I momenti di discussioni sono tantissimi con la direzione gara che ha inflitto cinque secondi di penalità all’alfiere della Red Bull per guida antisportiva, una decisione che può essere più o meno condivisa al termine di una competizione che sicuramente ricorderemo. Il film però non è ancora concluso. I due sono stati chiamati davanti ai commissari sportivi per dei motivi diversi, non sono da escludere degli altri provvedimenti prima di archiviare un episodio fondamentale nella corsa al Mondiale di F1 2021.

Foto: LaPresse