Seguici su

Arco

Tiro con l’arco, le dichiarazioni delle azzurre prima del ranking round alle Olimpiadi di Tokyo

Pubblicato

il

Conto alla rovescia ormai agli sgoccioli in vista delle 72 frecce di ranking round femminile di tiro con l’arco ai Giochi Olimpici di Tokyo 2021, con il programma di giornata che si aprirà ufficialmente alle ore 2 della notte italiana (le 9 del mattino in Giappone). Di seguito le dichiarazioni rilasciate dalle nostre tre rappresentanti e dai coach azzurri al sito federale alla vigilia della competizione odierna.

LUCILLA BOARI:In questa settimana dovevamo ambientarci, assorbire il fuso orario e conoscere bene le condizioni di gara. Il campo è piuttosto particolare per il vento e fa molto caldo, più di quanto ci aspettavamo. Ora sappiamo cosa ci aspetta e, prese le misure a queste situazioni, la vigilia della competizione comincia a sentirsi. Ognuna di noi probabilmente è emozionata in modo diverso. Domani dobbiamo mettere da parte ogni paura e le sensazioni che ci portano fuori rotta per focalizzarci solo sulle carte vincenti e fare il massimo”

“Nell’individuale spero di riproporre quanto fatto nell’ultima tappa di coppa del mondo a Parigi, dove ho superato diversi scontri e ho ottenuto uno dei migliori piazzamenti. Per il mixed team non sappiamo ancora chi gareggerà con Mauro (Nespoli, ndr), ma chiunque di noi tre scenderà in campo saremo poi pronte a tifare e sperare nella possibilità di una medaglia in questa nuova specialità. Per quanto riguarda invece la squadra femminile siamo speranzose di fare lo stesso gioco di squadra delle ultime uscite. E’ stato il nostro asso nella manica che ci ha portato fino alla qualifica olimpica. Daremo il massimo e poi quello che arriverà sarà un bagaglio in più per il futuro. L’esperienza olimpica, indipendentemente dal risultato, ti fa portare a casa qualcosa di unico che possiamo utilizzare nel nostro percorso di crescita“.

CHIARA REBAGLIATI:Sono stati molto utili i primi giorni. Certo, è tutto molto più grande rispetto ai campi che siamo abituati a vedere normalmente, ma ci sono gli stessi bersagli di un campionato italiano, voglio pensarla così anche se so che in realtà è tutto diverso. Abbiamo fatto anche il nostro ingresso al villaggio che osservo con occhi da bambina, come se fossi in un parco divertimenti, dove tutto è a portata di atleta, ma è tutto gigantesco, da apprezzare con gli occhi di chi ce l’ha fatta per portare in alto i colori dell’Italia. Siamo insieme a grandi campioni di altri sport e questo da una parte ti meraviglia e dall’altra ti fa essere orgogliosa, perché di solito certi atleti li vedi solo in televisione, ma adesso condividi con loro la stessa esperienza”.

“Un po’ di tensione naturalmente c’è, per me è una esperienza nuova e quindi mi rimarrà impressa nella memoria, cercherò di viverla appieno e darò tutta me stessa per trovare il feeling giusto ed esprimermi al meglio. Le aspettative? Se facciamo il nostro siamo una squadra competitiva. Abbiamo bisogno di ricrearci il nostro piccolo spazio come abbiamo fatto a Losanna e Parigi per andare dritti all’obiettivo. Non vedo l’ora che arrivi la gara a squadre perché credo che possiamo dire la nostra. Nel caso del mixed team per me sarebbe una novità, ma la vivrei come una grande emozione e motivo di massimo impegno. Nell’individuale vivi subito una situazione altamente competitiva visto che ogni match si disputa sul campo delle finali. Quello che so è che farò ogni cosa col massimo impegno“.

TATIANA ANDREOLI: I primi giorni ho accusato molto gli orari e anche il caldo. A parte la pre-olimpica del 2019, ero abituata a trasferte meno complicate. Il campo e il villaggio li vivo come un sogno che si avvera: qui a Tokyo c’è tutto lo sport del mondo in unico luogo e questo mi fa molto effetto, anche se non ho ancora realizzato fino in fondo come sto vivendo questa esperienza olimpica”.

“Per ora sono ancora abbastanza tranquilla, forse proprio perché non abbiamo ancora tirato le frecce che valgono per la classifica. Cosa mi aspetto dalle nostre prestazioni? Ognuno proverà a fare il massimo e io spero che l’Italia tornerà a casa con una medaglia o comunque con un grande bagaglio di esperienza. Naturalmente mi piacerebbe uscire da qui anche con una soddisfazione personale. Comunque, dopo questo anno che ci ha davvero messi alla prova, sono sicura che potremo andare via da Tokyo con la coscienza a posto: l’ho ripetuto anche alle mie compagne, l’importante è tirare le proprie frecce senza avere rimorsi“.

MATTEO BISIANI (COACH): Sappiamo che prima di un appuntamento del genere è inutile fare pronostici, ma Mauro fa bene a sentirsi sicuro dei suoi mezzi. In carriera ha vinto tanto e si è preparato moltissimo per questo appuntamento. Sarà da solo, senza una squadra, ma ha le spalle larghe ed è allenato a portare uno zaino carico di responsabilità. Prima di questi grandi eventi è sempre meglio sentirsi pronti per essere protagonisti, piuttosto che lamentarsi o mettere le mani avanti per paura di fallire”.

Sulla scelta della ragazza che affiancherà Nespoli nel mixed team event: “Non sarà un problema, Mauro è abituato a tirare con qualsiasi compagna. In questi mesi di selezioni interne abbiamo fatto un lavoro specifico proprio per gestire questo tipo di situazioni. Abbiamo simulato gare mettendo dei limiti di tempo per rendere oliati certi automatismi nei match: il gruppo ha lavorato tirando sui 40 secondi per gestire le sfide a squadre miste e sui 20 secondi per la gestione dei match individuali e a squadre“.

NATIALIA VALEEVA (COACH):Con l’aiuto di tutto lo staff abbiamo cercato di preparare al meglio le ragazze. Dopo 5 anni di attesa siamo arrivate a questo traguardo e adesso, a poche ore dal via, le ragazze stanno vivendo il classico cocktail di emozioni che io, con la mia esperienza, considerando che questa è la mia settima presenza ai Giochi Olimpici, anche se in veste diversa, ho cercato di spiegare a Tatiana, Lucilla e Chiara come gestirle. Abbiamo lavorato molto e loro sono abbastanza serene”.

Per quanto riguarda la sfida interna tra le ragazze in ottica mixed team event: “Ho cercato di far capire alla squadra che il sano agonismo non toglie amicizia, ma fa crescere se stessi e allo stesso tempo il valore della squadra. Per questo credo che andrà in campo con Mauro semplicemente chi riuscirà a dare il meglio di se stessa. Tutte e tre hanno la possibilità di guadagnarsi questa bellissima nuova opportunità che ci è stata data dal programma olimpico”.

Foto: World Archery

Clicca per commentare

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *