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Basket: Italia-Porto Rico vale il debutto azzurro al Preolimpico di Belgrado. Obiettivo vincere per evitare la Serbia

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Con un giorno di ritardo rispetto alla tabella di marcia originaria, inizia il Preolimpico di Belgrado per l’Italia. Gli azzurri di Meo Sacchetti sfidano Porto Rico: dal momento che il Senegal si è dovuto ritirare dal torneo causa casi di Covid-19 e conseguente isolamento in Germania, questo match non vale la qualificazione. Sarà invece utile ai fini della semifinale: chi perde dovrà sfidare la Serbia, chi vince no.

Torna così a parlare il parquet, con gli azzurri che lo toccano a livello agonistico per la prima volta dal 20 giugno, poiché in mezzo c’è stato anche l’annullamento di Italia-Venezuela ancora per casi Covid tra i sudamericani. Un’arma a doppio taglio, questa, perché da un lato i 10 giorni di allenamenti hanno permesso senz’altro di recuperare al meglio chi magari aveva qualche problema (Marco Spissu in primis, dopo la gran paura di Amburgo).

L’ultimo ricordo che l’Italia ha di Porto Rico risale ai Mondiali 2019. Sia gli azzurri che i portoricani erano già stati eliminati, per cui la partita di fatto contava solo per la posizione finale. In Cina ne uscì una partita del tutto senza senso, con l’Italia prima sotto di oltre 20 punti, poi lì lì per vincere, quindi ripresa e infine di nuovo vittoriosa all’overtime.

Meo Sacchetti, nella presentazione della gara, ha già stoppato sul nascere ogni pensiero di testa già più avanti, sapendo perfettamente che per quell’andare avanti c’è da fare un percorso: “I Giochi sono un traguardo importante ma non dobbiamo fare l’errore di pensare solo alla finale contro la Serbia. Iniziare bene contro i portoricani, squadra con molti piccoli intraprendenti e che sanno fare canestro, sarà utile per acquisire fiducia in vista delle successive partite“.

Per gli avversari, i tempi non sono più quelli dei vari Daniel Santiago, JJ Barea, Carlos Arroyo, Guillermo Diaz, Rick Apodaca, solo per citarne alcuni. La squadra, però, ha i suoi buoni punti di forza: c’è Gary Browne, genio e follia dell’Aquila Basket Trento, ma c’è anche Gian Clavell, in passato obiettivo di mercato di Cantù e quest’anno autore di una gran seconda metà di annata al Promitheas. L’altro da tenere d’occhio è Isaiah Piñeiro, ala di stanza a Riga per la stagione trascorsa e in predicato di giocare al Darussafaka.

In buona sostanza, l’Italia è superiore un po’ in tutti i reparti ed è chiaramente la favorita per quella che è una sorta di primo posto virtuale che vale una semifinale con meno difficoltà. C’è da fare però attenzione: si dovesse battere Porto Rico, non sarebbe scontata la poca resistenza di Filippine e Repubblica Dominicana, che hanno entrambe messo in difficoltà la Serbia. In fondo è il bello (o il brutto) dei tornei a così ridotta quantità di squadre: può girare davvero tutto in un attimo.

Credit: Ciamillo

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