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World Relays, Antonio La Torre: “Obiettivo pass olimpici. Jacobs aggiunge valore, 4×400 da guerrieri”

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L’Italia punta a essere protagonista alle World Relays 2021 di atletica leggera, i cosiddetti Mondiali di staffette che andranno in scena nel weekend del 1-2 maggio a Chorzow (Polonia). Antonio La Torre, Direttore Tecnico della Nazionale, schiererà 28 azzurri in 5 staffette. Appuntamento fondamentale per 4×100 maschile, 4×400 femminile, 4×400 mista che inseguono la qualificazione alle Olimpiadi di Tokyo 2021: bisognerà accedere alla finale per assicurarsi il pass a cinque cerchi, senza dover dipendere dal ranking. 4×100 femminile e 4×400 maschile hanno invece già la certezza di partecipare ai Giochi e dunque potranno correre senza particolari pressioni.

Antonio La Torre ha presentato l’evento ai microfoni della Federginnastica: “La squadra è carica e pronta. Scendiamo in pista con cinque quartetti con l’obiettivo di aggiungere altri pass olimpici a quelli della 4×100 donne e 4×400 uomini. Abbiamo immaginato una staffetta mista capace di correre forte già in batteria, perchè quello sarà il momento decisivo per mettere al sicuro il biglietto diretto per Tokyo. A differenza di Yokohama, dove abbiamo sorpreso tutti con Lukudo in ultima frazione, proporremo un quartetto più tipico, con le donne nelle due parti centrali. La concorrenza è elevata, ma l’opportunità va colta”.

Il tecnico ha proseguito: Abbiamo voluto preservare il valore della 4×400 femminile, pur con le assenze di Mariabenedicta Chigbolu e Rebecca Borga, che resteranno in Italia. Nel primo caso si tratta di una scelta strategica e condivisa: dopo un inverno appesantito da problemi di fascite plantare, per lei è importante allenarsi e mettere fieno in cascina. Le compagne l’avrebbero voluta nel gruppo, ma Benedicta saggiamente guarda lontano, alla Coppa Europa (che si svolgerà sempre a Chorzow il 29-30 maggio, ndr) e poi a Tokyo. Per Borga si tratta di un problema medico: gli ultimi esami condotti ieri all’Istituto di Medicina dello Sport hanno confermato una sindrome della bandelletta ileo-tibiale. In generale si tratta di un gruppo di grande valore agonistico e umano, capace di accogliere e spronare le new entry (per esempio Petra Nardelli); in allenamento nessuna è disposta a cedere un centimetro, ma è un gruppo “inclusivo”, in cui le più esperte hanno avuto il grande merito di ispirare le nuove arrivate; ricordo che la stessa Borga, che ora è cresciuto moltissimo, era riserva nell’ultima edizione”.

Fari puntati sulla 4×100 maschile: “Una staffetta di grande qualità e ancora arrabbiata per le spallate tra Lyles e Manenti nella finale di Yokohama di due anni fa. Con il 6.47 di Jacobs – miglior prestazione mondiale indoor dell’anno sui 60 – abbiamo aggiunto ulteriore valore a un quartetto già capace del record italiano. Tortu rientra dopo un inverno tribolato a causa del Covid, e con una classe immensa, il gruppo è consolidato e affiatato. Lo hanno già dimostrato a Doha, dove sono stati in grado di sostituire Desalu con Cattaneo all’ultimo istante e senza sbavature. Di certo è difficile pensare che prima del 29 giugno in tantissimi possano far meglio del nostro 38.11″. La 4×100 femminile? “Amalgama elementi di grande affidabilità con nuove leve di valore. Le donne sono già qualificate, e per questo ancora più ambiziose, hanno già in testa il Giappone e vogliono arrivarci al top”.

Infine, sulla 4×400 uomini: “… dei veri guerrieri. Davide Re è il ragazzo della porta accanto che in pista diventa Nembo Kid, straordinario. La gara di Rieti ne è la prova. Con lui Edoardo Scotti, capace di vincere l’ultima edizione del Golden Gala, e Vladimir Aceti, già in ottima forma nelle indoor. E ci aspettiamo molto anche da Alessandro Sibilio, è il momento di dimostrarsi affidabile”.

Foto: FIDAL

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