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Judo, Qualificazioni olimpiche Tokyo 2020: rebus ranking e proroga tutta de definire. Gli azzurri virtualmente con il pass

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Le Olimpiadi di Tokyo 2020, in programma inizialmente quest’estate dal 24 luglio al 9 agosto, sono state ufficialmente rinviate al 2021 (date esatte ancora da stabilire, comunque non oltre l’estate) a causa dell’espansione globale del Covid-19. A questo punto, in attesa di capire l’evoluzione della situazione sanitaria in tutto il mondo, la palla passa nuovamente alle federazioni internazionali dei singoli sport per riprogrammare i calendari e per completare le qualificazioni olimpiche in vista dei Giochi dell’anno prossimo.

Nel judo, a parte i 14 posti riservati di diritto al Giappone in qualità di Paese ospitante, devono ancora essere assegnati tutti i pass olimpici a disposizione (tramite un apposito ranking che prende in considerazione i migliori risultati di ciascun judoka negli ultimi due anni) dunque l’IJF sarà chiamata ad una decisione molto importante che potrebbe anche stravolgere la situazione attuale di molti atleti. Un paio di settimane fa, in corrispondenza con la scelta di cancellare tutti gli eventi internazionali principali fino al 30 aprile, era stato esteso il periodo di qualificazione olimpica a Tokyo 2020 fino al 30 giugno (rispetto al 25 maggio) per consentire lo svolgimento dei vari campionati continentali e di almeno altri tre tornei del circuito maggiore.

Attualmente il calendario vede in programma nell’ordine il Grand Slam di Baku (8-10 maggio), il Masters di Doha (28-30 maggio), il Grand Slam di Budapest (12-14 giugno) e le varie rassegne continentali, tra cui l’Europeo di Praga dal 19 al 21 giugno. Il Grand Prix di Hohhot (26-28 giugno) era stato invece cancellato direttamente dall’IJF in via preventiva alla luce della complessa situazione che stava attraversando la Cina, il Paese più colpito in assoluto dal coronavirus. Purtroppo non ci sono certezze a riguardo della possibile disputa (da parte di tutti gli atleti) degli eventi citati in precedenza, perciò la federazione potrebbe prendere in considerazione l’idea di modificare ulteriormente il sistema di qualificazione olimpica.

Una delle ipotesi più accreditate potrebbe essere quella di prorogare il periodo di qualificazione fino a quando non sarà possibile disputare tutti gli eventi cancellati e quelli ancora in programma, evitando così di stravolgere la situazione maturata fino a questo momento nel ranking. Non si può però scartare a priori l’eventualità di prolungare di 12 mesi (o comunque subito prima dell’inizio dei Giochi) la corsa verso Tokyo, cancellando di fatto tutti i risultati ottenuti da giugno 2018 a maggio 2019 e dimezzando i punteggi messi a referto da giugno 2019 a maggio 2020. Quest’ultimo scenario, se messo in pratica, comporterebbe degli scossoni davvero importanti nelle graduatorie delle 14 categorie riaprendo quasi completamente i giochi anche per chi si trova attualmente nelle retrovie.

L’Italia resta così in attesa delle decisioni dell’IJF, consapevole di avere una squadra molto competitiva che in questo momento potrebbe contare virtualmente su sette atleti qualificati per l’appuntamento a cinque cerchi dell’anno prossimo. Manuel Lombardo (primo nei 66 kg) e Odette Giuffrida (quarta nei 52 kg) occupano una posizione estremamente favorevole avendo già ipotecato da tempo la carta olimpica, mentre gli altri azzurri dovranno lottare fino in fondo per guadagnarsi il biglietto per il Giappone. Christian Parlati (19° nei -81 kg), Fabio Basile (20° nei -73 kg), Maria Centracchio (26ma nei -63 kg) e Alice Bellandi (25ma nei -70 kg) sono in zona qualificazione diretta, mentre Nicholas Mungai (33° nei -90 kg) verrebbe ripescato grazie alla quota continentale permettendo così al Bel Paese di partecipare anche alla gara a squadre olimpica.

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erik.nicolaysen@oasport.it

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Foto: IJF

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