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Ciclismo

Ciclocross, Europei Silvelle 2019: i favoriti. Mathieu Van der Poel contro tutti. L’Olandese volante va a caccia del terzo successo consecutivo

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Il favorito numero uno dei Campionati Europei di ciclocross che si terranno domenica a Silvelle di Trebaseleghe, in provincia di Padova, ha un nome e un cognome che tutti, ormai, conoscono molto bene: Mathieu Van der Poel. Il neerlandese, ad oggi, è abbastanza chiaramente l’artista del pedale numero uno al mondo, l’unico capace di primeggiare su strada, nel Cross Country e, ovviamente, nel CX. E delle tre, è proprio il cross la disciplina in cui si è formato, quella di cui conosce già tutti i segreti, quella di cui è il campione mondiale in carica.

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Il tracciato veneto, che negli anni ’90 ospitava addirittura il Superprestige, è, oltretutto, su misura per l’Olandese Volante. Non che esista un circuito non adatto a chi, negli ultimi due anni, ha vinto 69 gare nel ciclocross, per la verità. Ma sicuramente la presenza di moltissime curve e l’introduzione di due tratti sabbiosi giocano ulteriormente a favore di un’atleta che, dal punto di vista tecnico, rappresenta un’eccellenza di portata storica. Eli Iserbyt, uno dei migliori al mondo per quanto concerne il bike handling, nonché l’uomo più in forma del momento, ha dichiarato, dopo la gara di settimana scorsa a Ruddervoorde, di non aver mai faticato così tanto nel fare le curve come quando ha provato a seguire le traiettorie di Van der Poel. E il tutto è reso ancor più notevole dal fatto che l’orange è un corridore, fisicamente parlando, molto più imponente del fiammingo. Pochi nella storia non del ciclismo, ma dello sport in generale, hanno abbinato un fisico da corazziere come quello di Mathieu a delle qualità coordinative di tal rango. Potenza e leggiadria su un livello superiore rispetto a quello di tutti i colleghi e, chiaramente, su un circuito ove bisogna rilanciare continuamente l’azione, queste qualità vengono esaltate oltremodo.

Il rivale più temibile per Mathieu Van der Poel, ad essere sinceri, è sé stesso. Basti pensare che, nonostante uno stato di forma ancora non al livello di quello dei giorni migliori, domenica scorsa ha vinto con facilità, levandosi di ruota avversari di assoluto livello senza nemmeno il bisogno di prodursi in uno dei suoi letali cambi di ritmo. Ma come tutti gli essere umani, anche lui, ha un suo punto debole. Di rado, infatti, può capitare che gli si spenga di colpo la luce, come successo ai Mondiali su strada dello Yorkshire e al Koppenbergcross 2018. E, quando queste crisi lo colpiscono, va letteralmente a fondo.

Ad ogni modo, per quanto Mathieu Van der Poel sia una “divinità” quasi imbattibile, il livello degli avversari non è certamente basso. Anzi, gli attuali crossisti di vertice sono atleti di rango elevatissimo, capaci di ottenere grandi risultati anche quando si dilettano su strada. Il maggior indiziato a recitare il ruolo di antagonista del fenomeno neerlandese resta, comunque, il sopraccitato Eli Iserbyt. A Ruddervoorde ha lanciato il guanto di sfida all’attuale campione del mondo e quest’ultimo gli ha impartito una lezione memorabile, ma non dobbiamo dimenticarci, però, che il Folletto fiammingo aveva il Koppenbergcross, corso e vinto due giorni prima, nelle gambe. Quest’anno Eli ha già conquistato tre prove di Coppa del Mondo (su tre disputate), due di Superprestige e una di DVV Verzekeringen Trofee, sul sopraccitato tracciato di Oudenaarde, prima del ritorno dell’Olandese Volante sembrava imbattibile. E, per la verità, il circuito di Silvelle è pure adatto a un crossista minuto ed esplosivo come lui.

Chi, invece, avrebbe preferito un percorso con meno curve e più salite, probabilmente, è il terzo favorito di domenica, ovvero il campione del Belgio in carica, e vincitore uscente della Coppa del Mondo, Toon Aerts. Il nativo di Malle è un crossista di un metro e novanta, il quale, chiaramente, predilige la potenza alla tecnica. Sovente, infatti, su tracciati troppo intricati, gli capita di fare qualche sbavatura di troppo, che finisce per compromettergli la gara. Toon, il quale, l’anno scorso, aveva scalzato Wout Van Aert dal ruolo di numero due (e, ora, è stato a sua volta detronizzato da Iserbyt), però, ha dalla sua il vantaggio di conoscere Van der Poel meglio di molti altri, dato che sono ormai quattro stagioni che battaglia col tulipano. Ciò gli permette, quantomeno, di sapere come impostare la corsa per evitare di andare fuorigiri, come si è visto a Ruddervoorde ove Aerts ha conquistato il terzo gradino del podio rimontando, uno dopo l’altro, tutti quelli che avevano provato a tenere testa all’iridato nei primi minuti di gara. Non a caso, il primo cross dell’autunno di Mathieu è stato anche il primo, da settembre ad oggi, in cui Toon si è messo dietro Iserbyt.

Poco dietro a questi tre, nei pronostici, troviamo quel Laurens Sweeck che domenica è stato l’ultimo ad arrendersi allo strapotere di Van der Poel. Laurens è un crossista che, nelle punte, non è troppo distante da Iserbyt e Aerts, e sulla sabbia è l’unico che può sedersi al tavolo con Mathieu, ma è anche tremendamente discontinuo. Ci sono giorni in cui riesce a far tremare chiunque e altri in cui fatica a piazzarsi nei dieci. A Silvelle, però, avrà dalla sua un percorso molto adatto alle sue caratteristiche e, con la gamba di Ruddervoorde, che per la verità non è nemmeno un tracciato troppo dissimile da quello veneto, il podio è alla portata.

In terza fila abbiamo due atleti molto particolari: il britannico Tom Pidcock e il belga Michael Vanthourenhout. Il primo è un talento cristallino, capace di eccellere sia nel cross, ove è campione del mondo in carica degli U23, sia su strada, disciplina in cui, nel 2019, ha vinto Parigi-Roubaix Espoirs e Tour Alsace. Tra gli Elite, Tom, è già oggi uno dei primi cinque al mondo e sicuramente ha le qualità per puntare almeno a un podio domenica. Spesso, però, commette ancora qualche peccato di superbia di troppo, che lo porta a cadere in modo sciocco e a compromettere le gare. Vanthourenhout, invece, è un crossista che in carriera ha circa una ventina di podi nelle prove delle tre Challenge principali di questa specialità, ma nella casella vittorie è ancora presente il segno zero. Vero che non ha il talento di Van der Poel, l’esplosività di Iserbyt o la potenza di Aerts, ma a guidare la bicicletta è uno dei migliori del lotto. Il suo problema è che pecca di acume tattico. Michael si fa prendere, con costanza, dalla voglia di strafare; attacca ad inizio gara e, spesso, finisce per rimbalzare malamente.

Chi potrebbe sorprendere domenica, alla luce del quarto posto di Ruddervoorde, è il campione belga di ciclismo su strada Tim Merlier. Il fiammingo, dopo la prolifica esperienza estiva in una disciplina in cui, forse, potrebbe avere anche un futuro migliore rispetto al ciclocross (negli sprint ha pochissimi rivali nel globo), è tornato al mondo fangoso forte come mai prima. Oltretutto, quello di Silvelle è anche un circuito molto adatto a chi, come lui, si trova a suo agio soprattutto su tracciati veloci.

Qualche chance di podio anche per il belga Quinten Hermans, grande protagonista a ottobre, ove è giunto secondo, in Superprestige, sia a Gieten che a Boom. Nelle ultime due gare dell’appena citata Challenge, ovvero Gavere e Ruddervoorde, tuttavia, è arrivato solo in alta top-10. E se nel primo caso aveva la scusa di aver gareggiato, il giorno prima, a Beringen, per di più vincendo, nel secondo è stato solo un problema di gambe. Da capire, dunque, se la condizione è un po’ in calo, oppure se Quinten ha avuto solo una giornata no.

Anche nel contingente arancione, oltre a Van der Poel, ci sono altri atleti che, se in giornata, potrebbero giocarsi un piazzamento importante. Primo fra tutti quel Lars Van der Haar che stava vivendo il suo miglior momento di forma da due anni a questa parte prima della fragorosa debacle di Ruddervoorde (addirittura 11°). Lars, un lustro fa, sembrava lanciato verso una carriera da autentica stella della disciplina. Poi, sono arrivati l’Olandese Volante e Van Aert e lui si è un po’ perso, incapace di tenere testa ai nuovi rivali sia dal punto di vista fisico che mentale. Oltre a lui, nei Paesi Bassi c’è anche il solido Corné Van Kessel, un crossista poco eclettico, ma capace di piazzarsi con costanza tra il 5° e il 7° posto in tutte le gare a cui partecipa.

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luca.saugo@oasport.it

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Foto: Twitter UCI Cyclocross

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