Artistica

Ginnastica, Mondiali 2019: riviviamo la magia dell’Italia, come e dove ha vinto il bronzo a squadre? Gara stellare, avversarie ko

Pubblicato

5 anni fa

8 Ottobre 2019

Non svegliateci, è tutto vero. Bronzo nel concorso a squadre ai Mondiali. Dobbiamo ancora realizzare, è un’impresa sportiva che va oltre le più rosee aspettative della vigilia: si sapeva di avere una squadra fortissima, la più forte che si sia vista alle nostre latitudini. Scalfire il podio di USA, Russia e Cina sembrava però pura utopia. Le Fate ci hanno fermamente creduto e hanno firmato il colpaccio a Stoccarda: terzo posto sul gradino del podio con 164.796, un risultato importante anche in termini di punteggio. Le ragazze di Enrico Casella festeggiano alla Schleyer Halle al termine di una gara da brividi, due ore al cardipalma che hanno incoronato un quintetto impareggiabile. L’Italia ha vinto la medaglia di bronzo, ma come ha fatto? Dove si è decisa la gara? Riviviamo il film della finale del team event, questo alloro non è pura fortuna (sarebbe impossibile in uno sport come la ginnastica artistica) ma è frutto di un lavoro pluriennale che oggi ha ottenuto la sua sublimazione.

L’Italia ha incominciato la propria avventura al corpo libero uscendo con un rilevante 39.966, media del 13.3 sostanzialmente garantita dagli esercizi in fotocopia di Giorgia Villa, Asia D’Amato e Desiree Carofiglio. A quel punto le azzurre accusavano comunque tre punti di ritardo dalla Cina che aveva potuto contare sulla favorevole rotazione al volteggio ed era a sei decimi dalla Francia che alle parallele aveva lasciato sul tavolo un punto a causa della caduta di Pontlevoy. Apoteosi pura al volteggio con il filotto di doppi avvitamenti perfetti: 14.666 per la capitana, 14.533 per Asia e Alice D’Amato che compie il proprio debutto in gara. La nostra Nazionale fa meglio della Cina di ben 7 decimi alla tavola e contemporaneamente le asiatiche si suicidano con le due cadute della fuoriclasse Liu Tingting: l’Italia ha iniziato seriamente a credere nell’impresa dopo il disastroso 11.900 della rivale, anche perché la Francia si era fatta male da sola con gli scivoloni alla trave di Lorette Charpy e Melanie De Jesus Dos Santos (12.666 e 12.233). Le Fate sono seconde a metà gara, il gruppo si compatta e inizia a farci un pensierino anche perché si va alle amate parallele: Giorgia Villa apre la strada con un sontuoso 14.266, Alice la segue da buon bronzo europeo qual è (14.133) e poi Elisa Iorio fa il suo (13.900, forse un filo penalizzata per l’uscita).

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L’Italia ha fatto meglio della Cina di addirittura 2.1 punti sugli staggi e le asiatiche imprecano per la caduta di Liu Tingting alla trave (è Campionessa del Mondo di specialità). L’Italia si presenta all’ultima rotazione in seconda posizione con 2.1 punti di vantaggio sulla Cina, 3.3 sulla Russia e più di 5 sulla Francia: Melnikova e compagne vanno al volteggio dove sicuramente opereranno il sorpasso, le azzurre devono invece andare alla trave e si farà dunque la corsa sulla Cina impegnata al corpo libero (le transalpine vanno alla tavola ma il distacco è abissale). Le Fate tremano perché in qualifica sono cadute per tre volte dalla trave ma oggi non bisogna sbagliare se si vuole fare la storia: Giò stampa un 13.600 biblico, Asia prende coraggio e la segue con 13.266 mentre Tang e Qi si fermano attorno al 13.4. Ultimo esercizio: Elisa Iorio contro Liu Tingting, alla modenese basta un agevole 11.3 per completare l’impresa, cade in entrata, tremiamo, rimane in piedi e si festeggia.

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