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Pallavolo

Volley, Mondiali 2018: Italia ridimensionata, azzurri piallati dalla Serbia. Gioco lacunoso e semifinali lontanissime, ma bisogna crederci!

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Ci hanno rifilato una piallata indimenticabile e dolorosa, la Serbia ci ha dato due sonori schiaffi che ci hanno risvegliato e che hanno spezzato (ma solo momentaneamente…) la nostra favola, i Guerrieri Slavi hanno inflitto una sonora lezione di pallavolo all’Italia che è stata sbeffeggiata in una partita giocata a senso unico e in cui la nostra Nazionale non è praticamente mai entrata in campo, demolita tecnicamente e mentalmente da un avversario che ha tirato fuori il suo massimo potenziale e ha semplicemente giocato meglio.

Inesistenti in difesa, umiliati al servizio (ci hanno seppellito di aces, 10 in appena tre set), modestissimi in attacco (la squadra ha viaggiato attorno al 30%), soppiantati anche a livello caratteriale dove rabbia, grinta e cuore non si sono mai visti in campo. Gli azzurri sono usciti ridimensionati dal Pala Alpitour di Torino, i Gladiatori visti nelle ultime due settimane si sono eclissati contro questa Serbia che sulla carta sembrava essere alla portata ma che invece è stata semplicemente sublime, presa per mano da Aleksandar Atanasijevic e Uros Kovacevic, supportati dall’inaspettato Marko Ivovic e da dalle difese inverosimili (match della vita per il libero Nikola Rosic).

L’Italia è semplicemente stata stracciata, c’è ben poco da dire. Troppo brutta per essere vera, troppo tesa e contratta di fronte a 15000 spettatori che poco hanno potuto: semplicemente troppo poco in tutto e per tutto. Abbiamo assistito all’incontro che nessuno si aspettava in questi Mondiali, è stata una serata da shock, proprio all’esordio nella Final Six, quando contava vincere a tutti i costi per avvicinarsi alle semifinali. Semifinali che invece sembrano lontanissime dopo questo 0-3 pesantissimo, per essere tra le magnifiche quattro bisognerà battere la Polonia venerdì sera ma ancora non sappiamo con che scarto (dipenderà dal risultato dello scontro diretto di questa sera tra i biancorossi e la Serbia).

Le nostre speranze sono appese a un filo, di sicuro per cercare l’impresa bisognerà radicalmente mutare il sistema di gioco e servirà ben altro carattere da parte degli uomini del CT Chicco Blengini. Ivan Zaytsev e Osmany Juanorena purtroppo non ci hanno trascinato quando era necessario, lo Zar e la Pantera non sono mai riusciti a giocare come sanno e questo ci ha limitato notevolmente. Simone Giannelli ha faticato in cabina di regia, confuso dalla serata no dei leader e incapace di trovare altre soluzioni. Filippo Lanza purtroppo non pervenuto ancora una volta, anche Massimo Colaci ci ha capito ben poco: difesa e ricezione lacunose da parte di tutta la squadra, la Serbia ha fatto il bello e il cattivo tempo. Abbiamo tenuto bene solo a muro con Simone Anzani e Daniele Mazzone, troppo poco per avere la meglio.

Ora bisogna voltare pagina, seguire con attenzione Polonia-Serbia, ricaricare le pile e poi sputare l’anima venerdì sera: bisogna ancora crederci, siamo spalle al muro ma non dobbiamo mollare, questo può ancora essere il nostro Mondiale. Tre anni fa, in Coppa del Mondo, dovevamo battere la Polonia per 3-0 o 3-1 all’ultima giornata per qualificarci alle Olimpiadi di Rio 2016: sappiamo tutti come è andata…

 





Foto: FIVB

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5 Commenti

5 Comments

  1. Luca46

    27 Settembre 2018 at 21:17

    Ieri la Serbia si è superata. Ha giocato veramente una grande partita sia al servizio che come difesa. Forse avremmo perso comunque ma abbiamo perso male. Ci siamo sfaldati, siamo andati in confusione. Purtroppo abbiamo giocato 2 partite di livello e le abbiamo perse, una pure malamente. Quello che mi conforta è che Blengini invece era sul pezzo. In un time-out ha rimarcato proprio che ci sono partite in cui bisogna soffrire e se gli altri si superano noi dobbiamo comunque tenere il nostro livello. Abbiamo dimostrato di non aver ancora risolto i problemi di personalità e continuità.

  2. Nany74

    27 Settembre 2018 at 08:42

    Non parlerei di “inaspettato” Ivovic o di “partita della vita” per Rosic, ma semplicemente di serata buona come ce ne possono essere tante e come ci si aspetta da gente che arriva alla final six del mondiale. Mi concentrerei più su quello che NON abbiamo fatto noi piuttosto. Non entro troppo nel tecnico, non serve, è già tutto evidente. C’è stato un momento in cui ho capito che non eravamo in campo con la testa: battuta di Ivovic (credo) nel secondo set, Zaytsev si abbassa e Colaci si tuffa nel tentativo di ricevere (con bestemmia in volo…). In un momento dove quella maledetta mania di ricevere in palleggio è diffusissima, vedere il nostro opposto (che fino a ieri riceveva regolarmente) abbassarsi invece di ricevere una palla ad altezza viso, per altro neanche troppo forte, condannando il compagno ad un decollo verticale non programmato, mi ha fatto cadere braccia, balle e tutto quello che c’è in mezzo. Così su due piedi mi viene da dire che li abbiamo sottovalutati: la Serbia ha fatto la sua partita, regolare e disciplinata come non mai, ma ha fatto la sua partita. Siamo noi che non abbiamo giocato: servizio inesistente (lo sostengo da tempo che siamo troppo incostanti in questo fondamentale), difesa non pervenuta e direzioni di attacco (e battuta, quando entra!!) dritti per dritti addosso al difensore. Così si esalta l’avversario…per forza che poi gli riesce tutto quanto! Ce la prendiamo col nastro per le battute a filo…per favore…il nastro vale anche per gli avversari. Blengini l’avrà detto 100 volte di non tirare dritto usando le direzioni standard perché erano messi bene in campo: li conosciamo benissimo e loro conoscono noi. Non posso accettare, alla final six, di vedere così tanti punti di stacco tra due squadre, sembrava di guardare una partita di A2, con tutto il rispetto per l’A2 ovviamente!

    • Fabio90

      27 Settembre 2018 at 12:19

      Davvero deludente, ma la cosa piu grave come dici tu, è la differenza di punti! In pratica se la Polonia dovesse battere la Serbia 3-0 saremmo praticamente gia eliminati, perchè dovresti vincere 3-0 con la Polonia ma dargli anche tipo un 25-15 all’avversario..che sapendolo non lo subirà mai perchè giocherebbe alla morte pure la palla del 24 a 15, speriamo la Serbia vinca o che se perda almeno si aggiudiche dei set

      • Nany74

        27 Settembre 2018 at 15:31

        Alla Serbia basta un set per essere prima, per cui, fossi in Grbic metterei i titolari nel primo set e giocherei a manetta. Una volta vinto fare un 6 dentro / 6 fuori e farei giocare tutte le “seconde linee”, se di riserve si può parlare (c’è un signore che si chiama Petric in panchina…) e tanti saluti, fregandomene di come va la partita. O la Serbia vince o perde 3 a 2, in tutti gli altri casi siamo praticamente fottuti. Secondo me l’aver giocato con “nessuno” fino a questa fase, ha fatto più danni che altro. Le uniche due partite con squadre serie che abbiamo fatto, le abbiamo perse….qualcosa vorrà pure dire….

        • Fabio90

          27 Settembre 2018 at 16:50

          Beh ma essere primi o no in questi gironi non so se abbia un senso, l’importante è qualificarsi e la Serbia lo è già praticamente, hai ragione che il miglior risultato oltre alla vittoria Serba..è la vittoria della Polonia 3-2 perchè sarebbe in pratica una vittoria “inutile” perchè sarebbero cmq costretti a battere noi, un 3-1 sarebbe complicatissimo ma almeno sappiamo di dover vincere 3-0 e si puo fare l’impresa.

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