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Ciclismo

Percorso Mondiali ciclismo Innsbruck 2018: il tracciato ai raggi X e l’altimetria. Salite a ripetizione, strappo finale al 28%…

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Si avvicina il fatidico 30 settembre, giorno dell’attesissima prova in linea dei Mondiali di ciclismo che si svolgeranno ad Innsbruck, in Austria. Da oltre un anno si discute di un percorso (finalmente…) da scalatori puri, di sicuro il più duro degli ultimi due decenni. Per trovare un tracciato altrettanto impegnativo bisogna infatti ritornare a Duitama 1995, quando in Colombia Marco Pantani si mise al collo la medaglia di bronzo alle spalle degli spagnoli Abraham Olano e Miguel Indurain.

La rassegna iridata austriaca può rappresentare un’occasione unica, e forse irripetibile, nella carriera di molti corridori specializzati nelle corse a tappe. Pensiamo ad esempio a Nairo Quintana, Chris Froome (la cui presenza non è ancora certa) o lo stesso Vincenzo Nibali (unico fenomeno del panorama attuale ad eccellere sia nei Grandi Giri sia nelle classiche di un giorno), che alla Vuelta sta facendo di tutto per ritrovare una discreta condizione di forma dopo la caduta patita al Tour de France. Bisognerà fare i conti, tuttavia, anche con uomini da classiche che sanno resistere egregiamente in salita. Due nomi su tutti: lo spagnolo Alejandro Valverde, forse il favorito numero uno, ed il francese Julian Alaphilippe.

IL PERCORSO DEI MONDIALI DI CICLISMO 2018

Partenza a Kufstein, arrivo ad Innsbruck dopo 258,5 km tremendi ed un dislivello di 4670 metri. I primi 80 chilometri sono in linea: già i primi 30 km presentano continui saliscendi, poi l’unico tratto pianeggiante che va dal 35° al 60° km. Qui inizia lo strappo di Gnadenwald, 2,4 km al 10,5% di pendenza media! La corsa non si deciderà qui, ma di sicuro inizierà la prima, vera scrematura.

Arrivati ad Innsbruck, i corridori dovranno affrontare per sei volte un circuito di 23,9 km, all’interno del quale scaleranno la salita di Igls: 7.9 km al 5,7%, ma con punte massime molto più impegnative. E’ chiaro che una salita di 8 km, da ripetere per ben sei volte, sgranerà rapidamente il gruppo ed i capitani potrebbero anche ritrovarsi soli ben prima della tornata conclusiva.

Ai -31 dal traguardo inizierà il giro finale. Si imboccherà per la settima ed ultima volta l’ascesa di Igls, poi a seguire si materializzerà lo spettro dello strappo di Gramartboden: 2800 metri con pendenza media dell’11,5% ed una punta che, per pochi metri, tocca addirittura il 28%! Molti ciclisti saranno obbligati a mettere il piede a terra…La salita conclusiva è ‘facile’ nei primi 700 metri tra il 7,1 ed il 7,4%. Poi 1,7 km infernali: mai sotto il 10,6%, con poco più di 300 metri che hanno una pendenza media del 19,7%! Insomma, uno strappo più impegnativo del Muro di Huy, perché lungo quasi il triplo…Inoltre arriverà al termine di una giornata durissima ed è quasi scontato che sarà risolutivo nell’assegnazione della maglia iridata.
Dalla vetta del Gramartboden mancheranno 8 km al traguardo, tutti in discesa.

ALTIMETRIA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

SCENARI TATTICI

La durezza estrema del tracciato renderà la corsa molto difficile da controllare. Di sicuro non mancheranno gli attacchi sin dai chilometri iniziali e Nazionali di riferimento come Spagna, Colombia ed Italia dovranno spendere molto per ricucire e consentire ai capitani di giocarsi la maglia arcobaleno.
Se il Gnadenwald resterà nelle gambe, il Mondiale vero e proprio inizierà con il circuito di Igls. E’ possibile che le seconde e terze linee possano tentare l’allungo già nel corso della penultima tornata, mentre uomini come Valverde e Nibali, se al top della forma, potrebbero attendere l’ultimo giro. La sensazione è che possa rimanere un gruppetto di 4-5 corridori a giocarsi l’oro all’imbocco del Gramartboden, dove le pendenze sovrumane provocheranno la selezione definitiva. E’ molto probabile che il nuovo campione del mondo arrivi ad Innsbruck in solitaria.

Vincenzo Nibali ha definito il percorso dei Mondiali come “il più duro di sempre“. Il ct Davide Cassani, dopo averlo provato, si è detto “impressionato. Un tracciato che somiglia molto ad un tappone dolomitico del Giro d’Italia. Tra le classiche del panorama internazionale, quella che più si avvicina a questa rassegna iridata è il Giro di Lombardia, dove in passato proprio il 33enne messinese ha colto due splendide affermazioni.

I PROBABILI CONVOCATI DELL’ITALIA PER I MONDIALI DI CICLISMO: CERTEZZE, DUBBI E BALLOTTAGGI 

federico.militello@oasport.it





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