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Ciclismo

Classica di Amburgo 2018: le pagelle dei protagonisti. Show di Elia Viviani, volata mostruosa

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La Classica di Amburgo è la corsa di Elia Viviani. Dal 2017 al 2018, un anno dopo, la storia si ripete: il velocista di Isola della Scala non ha rivali sul traguardo teutonico e con una volata spaziale riesce a battere Arnaud Démare, andando a prendersi il bis e la prima vittoria in maglia tricolore. Andiamo a rivivere la corsa con le pagelle dei protagonisti.

Elia Viviani, voto 10: praticamente perfetto. Una volata eccezionale, molto corta (meno di 200 metri), ma nella quale non ha davvero lasciato scampo a nessuno dei rivali. Con la Quick-Step Floors riesce a trovarsi sulla ruota giusta al momento giusto, poi quando sbuca alle spalle di Démare imprime una velocità davvero ineguagliabile. Arriva il primo trionfo con la splendida maglia tricolore, si lancia verso la Vuelta con una condizione che sembra davvero essere la migliore in carriera. In Spagna può essere devastante.

Arnaud Démare, voto 8: FDJ perfetta, il capitano quasi. Il lavoro della compagine francese, con il solito Guarnieri, è encomiabile, poi però nell’1vs1 il capitano non ne ha per battere Viviani. Una seconda piazza comunque di valore.

Alexander Kristoff, voto 7,5: l’ex campione europeo non ha più lo spunto dei giorni migliori, ma ci prova in tutti modi e a volte gli va bene (vedi la volata finale del Tour a Parigi). Oggi addirittura va all’attacco, poi desiste e in volata centra comunque il podio.

John Degenkolb, voto 7: ai piedi del podio il teutonico della Trek-Segafredo. In volata il discorso è simile a quello fatto per Kristoff, può però difendersi meglio su altri terreni (vedi il pavé).

Matteo Trentin, voto 7: prima uscita ufficiale da campione d’Europa per il corridore della Mitchelton-Scott che subito trova una più che positiva quinta piazza. Si può lanciare al meglio verso il finale di stagione.

Giacomo Nizzolo e Sacha Modolo, voto 6,5: due degli sprinter azzurri più promettenti, in netto calo nelle ultime stagioni. Piazzati, ma non vincenti: devono trovare il salto di qualità. 

Bora-hansgrohe, voto 3: la compagine teutonica si assume la responsabilità di dettare il ritmo, ma sul finale i due capitani, Pascal Ackermann (caduto) e Peter Sagan (fuori dalla top-10) non riescono a concretizzare.

Sonny Colbrelli, voto 6,5: sapendo di partire battuto in una volata compatta il corridore della Bahrain-Merida le prova tutte per anticipare lo sprint. Da apprezzare il coraggio.

gianluca.bruno@oasport.it

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Foto: Valerio Origo

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