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Atletica, Europei 2018: le finali di oggi. Wlodarczyk da record, lotta Lavillenie-Duplantis, battaglie nel fondo, show staffette e maratone

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Oggi si concludono gli Europei 2018 di atletica leggera. A Berlino si assegnano ben dieci titoli, diamo uno sguardo alle dieci finali che concluderanno il programma della rassegna continentale.

 

MARATONA (MASCHILE) – Clicca qui per la presentazione dettagliata.

MARATONA (FEMMINILE) – Clicca qui per la presentazione dettagliata.

SALTO CON L’ASTA (MASCHILE) – Armand Duplantis vuole consacrarsi ad appena 18 anni: dopo una stagione dominata durante la quale è volato fino a 5.93, lo svedese classe 1999 sogna il titolo continentale assoluto da affiancare ai trionfi iridati ottenuti nelle categorie giovanili. Lo scandinavo riuscirà a reggere la pressione? Per carisma ed esperienza, il francese Renaud Lavillenie (5.95 nel 2017 e unico tra i finalisti ad essere mai andato oltre i sei metri) potrebbe non avere rivali e andrà alla caccia del quarto oro in carriera (si impose tra il 2010 e il 2014). In lotta per qualcosa di importante anche il temibile russo Timur Morgunov (5.92 qualche settimane fa), i soliti polacchi Pawel Woichiechowski e Piotr Lisek. L’Italia sarà presente con Claudio Michel Stecchi che proverà ad avvicinare il personale di 5.60.

LANCIO DEL MARTELLO (FEMMINILE) – Tutte contro un fenomeno imbattibile: Anita Wlodarczyk. La polacca, detentrice del record del mondo (82.98) e in stagione spintasi fino a 79.59, non sembra avere assolutamente rivali: dopo aver vinto le ultime due Olimpiadi e gli ultimi due Mondiali, la fresca 33enne insegue il quarto titolo continentale consecutivo. Sembra che si debba lottare soltanto per gli altri due gradini del podio e sarà lotta aperta tra la britannica Hitchon, le altre polacche Kopron e Fiodorow, la bielorussa Malyshik.

SALTO TRIPLO (MASCHILE) – L’azero Alexis Copello (17.24 in stagione) e l’eterno portoghese Nelson Evora sembrano averne più della concorrenza guidata in particolar modo dal francese Harold Correa. Da tenere in forte considerazione lo spagnolo Pablo Torrijios, il greco Dimitrios Tsiamis, l’altro transalpino Jean-Marc Pontvianne e l’altro azero Nazim Babayev.

1500 METRI (FEMMINILE) – Dopo due stagioni eccezionali nelle prove indoor, Laura Muir ora va a caccia di un grande risultato all’aperto. La britannica si presenta con uno stagionale di 3:58.18 e un personale di 3:55.22, unica delle finaliste capace di scendere sotto i 4 minuti in carriera. A livello prestazionale non sembra esserci storia ma potrebbe uscire una gara tattica e allora andranno tenute in considerazione anche le polacche Sofia Ennaoui e Angelika Cichocka, le ceche Vrzalova e Mezulianikova, l’altra britannica Laura Weightman.

5000 METRI (FEMMINILE) – La turca Yasemin Can insegue la riconferma e deve riscattare il quinto posto sui 10000 metri vinti dall’israeliana Lonah Salpeter che oggi vuole il bis. L’olandese Sifan Hassan ha le carte in regola per imporsi, attenzione anche all’olandese Susan Krumins e alla giovane tedesca Konstanze Klosterhalfen.

3000 METRI SIEPI (FEMMINILE) – Gara di difficile lettura anche se la norvegese Karoline Grovdal si presenta con un ottimo 9:18.36 corso in stagione. L’albanese Luiza Gega prova a sognare, da tenere in forte considerazione la svizzera Fabienne Schlumpf, molto temibile la britannica Rosie Clarke. Ci sarà anche la nostra Isabel Mattuzzi che in batteria ha chiuso in 9:34.02, seconda italiana di tutti i tempi.

4X100 METRI (MASCHILE e FEMMINILE) – Prima le semifinali definiranno i valori in campo, poi le due finali chiuderanno la rassegna continentale. L’Italia punta a qualcosa di importante al maschile: la formazione è ancora da definire ufficialmente, sicuramente ci sarà Filippo Tortu che va a caccia del riscatto dopo i 100 individuali conclusi al quinto posto. L’azzurro dovrà trascinare il quartetto in cui figurerà quasi sicuramente anche Eseosa Desalu dopo il super 20.13 sui 200. Gli azzurri sono attesi però da un compito arduo: Francia, Gran Bretagna, la Turchia di Ali e Guliyev, l’Olanda di Martina sono davvero molto temibili. Al femminile la Gran Bretagna di Dina Asher-Smith parte favorita ma l’Olanda di Schippers non vuole stare a guardare, da tenere in considerazione anche la Svizzera di Kambundji e la solita Francia.

 





Foto: Kuvaev / Shutterstock.com

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