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Atletica, Europei 2018: Italia ambiziosa, gli azzurri ai raggi X. Tra Tortu, Vallortigara e staffette

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L’Italia sarà presente con addirittura 91 azzurri agli Europei 2018 di atletica leggera che si disputeranno a Berlino dal 6 al 12 agosto. Quella che vedremo nella capitale tedesca sarà la seconda formazione più numerosa di tutti i tempi, un contingente molto ampio per dare a diversi giovani la possibilità di fare esperienza in un contesto molto competitivo. La nostra Nazionale disputerà la rassegna continentale con delle discrete ambizioni in quella che da anni è stata individuata come punto di ripartenza per l’intero movimento e rampa di lancio verso le Olimpiadi di Tokyo 2020.

Le carte più importanti sono presto dette: Filippo Tortu ed Elena Vallortigara. Le nostre due punte possono ambire a delle medaglie anche se la concorrenza sarà spietata e la rincorsa verso il podio sarà davvero molto complicata. Il brianzolo ha fatto la storia qualche settimana fa siglando 9.99 sui 100 metri, primo italiano capace di scendere sotto il muro dei 10 secondi. Il 20enne si presenta con il terzo accredito, pronto a sfidare la corazzata britannica e il francese Vicaut per regalarsi un sogno. La vicentina, ora a Siena, è risorta negli ultimi mesi dopo otto anni davvero bui: il 2.02 saltato la settimana scorsa in Diamond League rappresenta la seconda prestazione mondiale stagionale, la 26enne si presenterà a Berlino per provare ad avvicinare il record italiano di Antonietta Di Martino e agguantare un podio che sembra alla sua portata con diverse atlete in lotta alle spalle del fenomeno Lasitskene.

Il capitano sarà l’eterno Fabrizio Donato che non si fa spaventare dagli -anta e si rimette ancora in gioco nel triplo: sarà difficile fare saltare il banco ma puntare a una finale non sembra fantascienza. Si spera anche in una nuova magia di Libania Grenot che va a caccia di un mitologico tris consecutivo di trionfi sui 400 metri: l’italo-cubana sembra essere in buona forma fisica, la stagione è stata in crescendo ma ai Giochi del Mediterraneo si è dovuta accontentare dell’argento.

L’Italia sarà competitiva anche con le staffette come forse non era mai successo nella storia recente. La 4×400 maschile si presenta con il miglior tempo, ha vinto a Tarragona e il gruppo è particolarmente affiatato sotto la guida di Davide Re (può togliersi delle soddisfazioni anche a livello personale). Puntare a una medaglia non è utopia, anche perché gli automatismi sono ben rodati e l’intesa tra i ragazzi (tra cui spicca anche il giovane Edoardo Scotti) è davvero ottima.

La 4×100 maschile punta a sorprendere tutti sfruttando al meglio Tortu e Marcell Jacobs, capace di 10.08 in stagione. Prima e ultima frazione per le nostre due stelle chiamate a un’impresa vera e propria, magari supportati da Andrew Howe? Il laziale sta tornando in forma e lo vedremo anche sui 200, ma difficile al momento fare dei pronostici realistici sulle sue possibilità.

Si giocherà delle chance anche la staffetta del miglio femminile spinta da Grenot con il supporto di Chigbolu e Folorunso (attenzione ad Ayomide sugli ostacoli) dopo l’attenzione mediatica avuta a Tarragona per motivi extra sportivi.

Yema Crippa doppierà 5000 e 10000 metri, può davvero giocarsela in gare che si preannunciano molto tattiche. E poi usciamo dallo stadio e andiamo in strada per la marcia dove le ragazze della 20km possono farci sognare: il bronzo iridato Antonella Palmisano ed una rediviva Eleonora Giorgi sono senza dubbio da medaglia. Nella maratona maschile ci mancherà Daniele Meucci ma attenzione alla prova femminile perché Sara Dossena, dopo la prestazione da sballo a New York, può davvero fare l’impresa. Qualcosa sembra muoversi in questa Italia che sta cercando un difficile rilancio, agli Europei bisogna concretizzare.





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