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Ciclismo

Giro d’Italia 2018, risultato quarta tappa: Tim Wellens vince a Caltagirone. Bene Formolo, perdono secondi Aru e Froome

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È Tim Wellens il vincitore della prima tappa italiana del Giro d’Italia 2018, la quarta dopo la grande partenza da Israele: il belga della Lotto Fix All ha dominato sull’arrivo di Caltagirone, 202 chilometri dopo la partenza di Catania. Uno strappo impervio che ha anche creato distacchi tra gli uomini di classifica: se Rohan Dennis e Tom DUmoulin rimangono divisi da un solo secondo, ha perso terreno Chris Froome, ancora in difficoltà nel finale.

Dopo una ventina di chilometri di battaglia con il gruppo allungato, si sono avvantaggiati cinque corridori: Quentin Jauregui (Ag2r La Mondiale), Marco Frapporti (Androni-Sidermec), Enrico Barbin (Bardiani-CSF), Maxim Belkov (Katusha-Alpecin) e Jacopo Mosca (Wilier-Selle Italia) hanno formato la fuga di giornata, sintomo evidente della volontà della Bmc di non lasciare la maglia rosa sulle spalle di Rohan Dennis ad un tentativo più numeroso. A conferma delle intenzioni della squadra statunitense anche il massimo vantaggio concesso, nell’ordine dei 3’30”. Di fatto, per i primi 100 chilometri il margine è rimasto compreso tra i 3′ e i 3’20”, senza particolari scossoni, con la sola Lotto Fix All ad aiutare la squadra del leader della generale.

A 107 chilometri dall’arrivo, però, la UAE Emirates ha accelerato: con tre uomini davanti la formazione di Fabio Aru ha alzato il ritmo su un tratto di salita verso Monte Pavone, non contrassegnato come Gpm. Nel giro di un paio di chilometri il gruppo si è spezzato in diversi tronconi, ma l’azione della UAE non ha avuto continuità (probabilmente tutti i big erano rimasti davanti) e si è interrotta consentendo al gruppo di ricompattarsi. Arrivato a neo di un minuto dalla fuga, la Bmc si è riportata a circa 2’30”, distanza che ha mantenuto costante fino alle battute finali della corsa. In ottica maglia azzurra Enrico Barbin è transitato per primo su entrambi i Gpm di giornata, Pietre Calde e Vizzini, entrambi di quarta categoria.

Nei 30 chilometri conclusive si sono alternate diverse squadre al comando e di conseguenza il margine degli attaccanti è andato via via scemando, fino ad esaurirsi. I primi movimenti dal gruppo a poco più di 10 dal traguardo: Edoardo Zardini (Wilier – Selle Italia) ha provato l’attacco e sulla sua sua ruota si è portato Valerio Conti. Il romano della UAE Emirates, palesando una condizione nettamente migliore, lo ha lasciato sul posto poco dopo, guadagnando una ventina di secondi sul gruppo principale. Nonostante la bella azione, il gruppo è rientrato senza particolari problemi in vista degli ultimi tre chilometri per poi lanciarsi verso lo strapo conclusivo.

Cinque uomini, e tra questi anche Esteban Chaves (Mitchelton-Scott), si sono sganciati nel tratto precedente ricco di curve, ma già sulle prime rampe della salita il gruppo è riuscito a rientrare. Una volta davanti, i grandi favoriti della vigilia hanno preso la testa del gruppo: in particolare, grande azione di Tim Wellens (Lotto Fix All), che ha preso la testa e non l’ha più lasciata, andando a tagliare per primo il traguardo davanti a Michael Woods (Cannondale-Darapac). Buone notizie, per l’Italia, sul terzo gradino del podio: con un ottimo finale, infatti, Enrico Battaglin (LottoNL-Jumbo) è riuscito a classificarsi terzo davanti a Simon Yates (Mitchel-Scott) e Davide Formolo (Bora-Hansgrohe), che conferma le buone sensazioni dell’ultimo periodo. A 4” tutti gli altri a partire da Roman Kreuziger, con Domenico Pozzovivo (Bahrain-Merida) in nona piazza.

Rohan Dennis (Bmc) ha mantenuto la maglia rosa davanti a Tom Dumoulin (Sunweb) per 1”, mentre Yates è salito al terzo posto e ha 17” di ritardo, appena davanti a Wellens. Sia Dennis che Dumoulin sono arrivati a 4” da Wellens e hanno guadagnato 6” su Fabio Aru (arrivato poco dietro, e addirittura 17” da Chris Froome (Team Sky), arrivato molto attardato e almeno apparentemente affaticato.

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Twitter: @Santo_Gianluca

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gianluca.santo@oasport.it

Foto: By S. Plaine (Own work) [CC BY-SA 4.0], via Wikimedia Commons

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