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Judo
Judo, Europei 2018: Matteo Medves e Antonio Esposito fanno faville, l’Italia ha due nuove punte. Edizione sfortunata per le azzurre
Due medaglie, due nuove punte di diamante per la Nazionale italiana. Gli Europei 2018 di judo a Tel Aviv (Israele) recano in dote un bilancio oltremodo positivo per i colori azzurri, con due podi di grande spessore tecnico grazie a Matteo Medves e Antonio Esposito, atleti indicati alla vigilia come potenziali outsider nella corsa alle medaglie e andati ben oltre le aspettative, in virtù degli avversari che hanno dovuto fronteggiare per salire sul podio e irrompere con autrorità tra i grandi della disciplina a livello internazionale.
Medves ha colorato d’azzurro la prima giornata degli Europei 2018, conquistando un fantastico argento nella categoria -66 kg. L’azzurro ha sconfitto in successione il francese Kilian Le Blouch, l’ungherese Zsolt Gorjanacz, l’azero Nijat Shikhalizada e il montenegrino Marko Gusic, prima di arrendersi in finale allo sloveno Adrian Gomboc, che ha migliorato l’argento dello scorso anno con la conquista della medaglia d’oro, una parabola ascendente che lo stesso Medves si augura di compiere nell’edizione 2019 del torneo continentale.
E pensare che nella stessa categoria anche Manuel Lombardo è arrivato ad un passo dalla zona medaglie, ma ai quarti ha incassato un ippon dal portoghese Joao Crisostomo al termine di un lunghissimo golden score, nel corso del quale l’azzurro aveva piazzato a sua volta un ippon, poi annullato dai giudici col supporto del replay.
Sensazionale anche la medaglia di bronzo conquistata da Antonio Esposito, che nella categoria -81 kg ha dato spettacolo superando l’armeno Khachatryan, il turco Albayrak (shido dopo 3 minuti e mezzo di golden score) e il portoghese Egutidze, salvo incappare in semifinale in un piccolo infortunio contro il belga Chouchi, che lo ha escluso con due waza-ari dalla lotta per l’oro. Nella finale per il bronzo, però, Esposito si è battuto con grinta contro il turco Gulduren, spazzato via con due waza-ari che sono valsi all’azzurro il terzo gradino del podio. Due novità decisamente liete, ma anche qualche nota dolente per l’Italia al termine degli Europei 2018.
La delusione riguarda soprattutto la squadra femminile, che ha portato a casa appena due vittorie con sette rappresentanti. Rosalba Forciniti (-52 kg), tornata alle gare dopo due maternità, ha sconfitto la portoghese Esteves e si è battuta con orgoglio, mentre Francesca Milani (-48 kg) ha superato l’austriaca Menz prima di arrendersi all’ungherese Eva Csernoviczki. Buona anche la prestazione di Linda Politi (-78 kg), che ha tenuto testa alla tedesca Wagner, poi bronzo, mentre Edwige Gwend, indicata alla vigilia tra le possibili candidate ad una medaglia nella categoria -63 kg, è stata sconfitta per ippon al secondo turno dalla russa Valkova, lasciando mestamente il torneo senza vittorie. La sfortuna nel sorteggio, invece, ha penalizzato soprattutto Nicholas Mungai (-90 kg), Eleonora Geri (+78 kg) e Giuliano Loporchio (-100 kg), quest’ultimo, in particolare, costretto ad arrendersi subito contro il belga Nikoforov, medaglia d’oro nella sua categoria.
Grandi rimpianti anche per Fabio Basile, che ha concluso la sua avventura al secondo turno con le mani nei capelli per l’occasione sprecata al golden score contro il turco Ciloglu, poi bronzo nella categoria -73 kg. Basile, in ogni caso, ha lasciato intendere di avere tutte le carte in regola per brillare anche nella nuova categoria di peso e, c’è da giurarci, continuerà a rappresentare un punto di riferimento per la Nazionale italiana, tornata a casa da Tel Aviv col bottino migliore dal 2011 ad oggi.
Gli azzurri non salivano sul podio dal 2016, quando Basile (-66 kg) ed Elios Manzi (-60 kg) conquistarono il bronzo. E in Israele, anche se priva di Odette Giuffrida e Matteo Marconcini, la pattuglia italiana si è distinta ad alti livelli, segnale evidente di un movimento in grande salute.
mauro.deriso@oasport.it
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Foto: Fijlkam