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Ginnastica, Olimpiadi Tokyo 2020: la strada dell’Italia, tra Mondiali e Coppa del Mondo, tra le veterane e le giovani terribili. Chi lotta per l’azzurro?

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La corsa verso le Olimpiadi di Tokyo 2020 è già partita: mancano soltanto due anni al grande appuntamento e tutte le Nazionali si stanno già preparando per arrivare in Giappone al meglio della condizione. L’Italia ha messo nel mirino la rassegna a cinque cerchi già da diverse stagioni: il sogno è quello di essere competitivi con la squadra e di provare a lottare per un piazzamento importante, magari cercando di sovvertire tutti i pronostici della vigilia e insidiarsi nella lotta per le medaglie nella prova che misura la validità di un intero movimento.

Il DT Enrico Casella sta cercando di allestire una formazione che nel Sol Levante riesca a brillare e a fare sognare i tanti appassionati come non è mai successo nel recente passato. Ricordiamo che il nostro migliore risultato è l’argento ad Amsterdam 1928 e che soltanto una volta abbiamo disputato la Finale (Londra 2012). Innanzitutto bisognerà qualificarsi, si deciderà tutto ai Mondiali di Stoccarda 2019: nove posti in palio, sostanzialmente servirà essere tra le migliori 12 squadre in qualifica per poter festeggiare (tre pass verranno già assegnati durante la rassegna iridata del 2018, è molto verosimile che chi salga sul podio non sprofondi poi oltre la nona piazza nel giro di un anno). Per quell’occasione dovranno essere pronte le nostre ragazzine della classe 2003 che stanno dominando tra le juniores e che sono chiamate al salto di qualità tra le grandi: le gemelle Asia e Alice D’Amato, Elisa Iorio e Giorgia Villa dovranno essere l’ossatura di quella formazione che andrà a caccia della quarta qualificazione consecutiva ai Giochi.

Si sta lavorando davvero tanto sulle difficoltà di quel quartetto, i loro esercizi sono già di livello, ci si concentra sui D Score per essere competitivi al massimo livello e si sta cercando di pulire anche l’esecuzione. Non sarà facile contendere il posto a loro quattro anche se non mancano altri giovani interessanti (pensiamo a Martina Maggio e Martina Basile). Considerando il regolamento in vigore per Tokyo, è importante avere quattro buone all-arounder, le specialiste purtroppo serviranno poco per la squadra che dalle prossime Olimpiadi sarà composta soltanto da quattro elementi. Le ragazze devono essere complete, in grado di difendersi su tutti gli attrezzi più che di eccellere in uno.

Per le specialiste bisognerà obbligatoriamente disputare la Coppa del Mondo 2018-2020: otto tappe, solo i migliori tre risultati vengono presi in considerazione, le vincitrici delle quattro Sfere di Cristallo volano a Tokyo. Vanessa Ferrari si rimetterà in gioco proprio in questo circuito: la Leonessa non vuole chiudere la carriera con l’infortunio di Montreal, vuole a tutti i costi tornare in gioco e sogna di mettersi al collo l’unica medaglia che le manca in una carriera memorabile, dunque la strada sarà quella di provare il tutto per tutto al corpo libero. Ma pensiamo anche a Sofia Busato al volteggio, Erika Fasana e Martina Rizzelli se avranno la forza di tornare, magari anche una Carlotta Ferlito che può provare ancora a dire la sua.

Discorso un po’ diverso per Lara Mori ed Elisa Meneghini che hanno delle ottime carte da spendere nel concorso generale e che potrebbero essere importanti anche per la squadra: due veterane che hanno ottenuto anche di recente dei buoni risultati e che sono ampiamente in corsa per il body azzurro più pesante, pur avendo anche loro la chance della Coppa del Mondo di specialità.

 

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(foto International Gymnix)

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