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Tuffi, Mondiali Budapest 2017: l’Italia rimane sul podio, dopo Cagnotto c’è Bertocchi. Tania: “Grande concentrazione”

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Festa italiana a Budapest per il bronzo mondiale di Elena Bertocchi da 1 metro. Un’azzurra sale sul podio della specialità da quattro edizioni consecutive: tra Shanghai 2011 e Kazan 2015 Tania Cagnotto, oggi la 22enne milanese. Che paradossalmente sembra la più calma a impresa raggiunta: il suo allenatore Dario Scola finisce vestito in piscina, la bolzanina al commento su Rai Due ammette di avere il batticuore, esulta e dice a fine gara alla sua ex compagna di squadra: “Hai saltato con grande concentrazione e nervi saldi, complimenti. E vedi: hai fatto bene ad arrivare quarta nell’eliminatoria…“.

Proprio il quarto posto, la “maledizione” di Tania Cagnotto a Londra 2012, era il risultato che Elena Bertocchi voleva evitare a tutti i costi. “Meglio quinta che quarta in finale, se proprio devo perdere la medaglia“, aveva detto ieri al sito della Federnuoto. E quarta ha temuto di arrivarci, per un istante, mentre sul tabellone si aspettava il punteggio dell’ultimo tuffo della cinese Chen Yiwen. “Nell’ultima rotazione ha saltato sapendo che si stava giocando una medaglia mondiale, non succede tutti i giorni – le parole del tecnico responsabile dell’Italia Oscar Bertone alla RaiMa sapevamo anche che la cinese avrebbe potuto superarla all’ultimo tuffo. Lei piangeva e continuava a ripetere che non voleva arrivare quarta. Per fortuna è andata bene“.

E ora? Il ghiaccio è stato rotto, “il bronzo va benissimo“, dice Elena Bertocchi attesa ancora dai 3 metri individuali e dal sincro misto 3 metri con Maicol Verzotto. “Ho ancora tanto lavoro da fare, soprattutto da 3 metri“, ammette. “Deve trovare la giusta stabilità, allora sì che potrà essere protagonista anche alle Olimpiadi di Tokyo 2020 – continua Bertone -. Da oggi tutti sanno quanto vale Elena, un’atleta che ha ancora margini di miglioramento da 1 metro ma soprattutto da 3 metri. Questo è solo l’inizio di un quadriennio che speriamo porti i suoi frutti“.

E Dario Scola, fradicio per il fuori programma dei festeggiamenti, torna all’attacco: “A Milano ci sono difficoltà logistiche, per fortuna spesso andiamo a Roma dove c’è un bel centro per allenarsi. Ora cercheremo di lavorare sempre meglio. La carenza di impianti è un problema che ci affligge da dieci/venti anni. Al mondo tutti hanno grandi impianti, a noi mancano. E soprattutto ci mancano palestre all’altezza“. Elena Bertocchi è bronzo mondiale: va supportata.

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Foto: DeepBlueMedia/Len

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