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Editoriali

Pagellone 2016: tutti i voti allo sport italiano! Tiro a volo inarrivabile, bene il judo. Atletica e basket gravemente insufficienti

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Pugilato: 6. Una sufficienza raccolta come media delle prestazioni altamente insufficienti degli uomini e di quelle di ottimo spessore delle donne. Partiamo dal settore maschile, che merita un bel 4 per le pessime prestazioni offerte nell’arco di questo 2016, soprattutto in occasione dei Giochi Olimpici, quando il medagliere è rimasto a quota zero. Una generazione che ha regalato tante vittorie all’Italia sembra oramai essere giunta al capolinea, ed alle sue spalle si intravede poco o nulla. Dall’altra parte, vi sono invece le donne, che hanno ottenuto risultati importanti, meritandosi un 8: Irma Testa, anche se non ha conquistato la medaglia, ha raggiunto un traguardo storico qualificandosi come prima italiana alla rassegna a cinque cerchi, Alessia Mesiano si è laureata campionessa mondiale, mentre Stephanie Silva ha ottenuto un’inattesa medaglia europea. In conclusione, l’Italia dispone al momento di un settore femminile dalle ottime prospettive, vista anche la giovane età di molte delle sue interpreti, mente la nazionale maschile è in un momento di declino che non sembra volersi arrestare.

Scherma: 7. La notizia è che la scherma non è più la regina dello sport italiano, trono strappatole dal tiro a volo. Pur senza brillare come nelle precedenti edizioni, questa disciplina non ha fatto mancare il suo apporto alle Olimpiadi, con 4 medaglie complessive (1 oro e 3 argenti). Sorprendente ed inatteso il trionfo nel fioretto maschile di Daniele Garozzo, mentre restano tanti i rimpianti per Rossella Fiamingo, arenatasi sul più bello quando sembrava ad un passo dal titolo nella spada. Elisa Di Francisca, seconda, si è confermata al vertice internazionale nel fioretto, mentre gli spadisti hanno raggiunto il massimo risultato possibile, l’argento dietro la (per ora) inarrivabile Francia. Non sono mancati gli aspetti negativi. La grande delusione è stata rappresentata da Arianna Errigo, fuori prematuramente nel fioretto ed ora decisa a sdoppiarsi verso Tokyo 2020: la compatibilità tra fioretto e sciabola, tuttavia, sarà tutta da verificare. Male anche gli sciabolatori, dove comunque si è messo in atto un interessante ricambio generazionale dopo le Olimpiadi. Pesa tantissimo, inoltre, la mancata qualificazione olimpica della spada femminile, settore dove c’è ben poco alle spalle di Rossella Fiamingo.

Equitazione: 4. Ancora una volta l’Italia si limita a fare la comparsa alle Olimpiadi tra dressage, salto ostacoli e completo, fallendo miseramente l’obiettivo più importante del quadriennio. Le buone prove in Coppa del Mondo di Alberto Zorzi e Lorenzo De Luca nel salto ostacoli mitigano soltanto in parte un giudizio che non può che essere molto negativo, in ragione dell’involuzione costante di un movimento che fatica a produrre interpreti che possano rappresentare degnamente il Bel Paese sul panorama internazionale.

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