Atletica
Marcell Jacobs si sente preso in giro dalla FIDAL. Mei: “Da chi e da cosa? Mi preoccupa che non abbia la scintilla”
Marcell Jacobs ha dichiarato a La Stampa di non sentire il richiamo della pista: “Sono successe troppe cose che mi hanno fatto perdere la scintilla“. Il Campione Olimpico dei 100 metri a Tokyo 2020 ha parlato del suo momento difficile nell’intervista concessa al quotidiano piemontese, ma a fare rumore è stato il passaggio in cui ha criticato la Federazione Italiana di atletica, affermando di essersi sentito preso in giro.
Nello specifico il 31enne ha dichiarato: “Non sono più tra gli atleti top? L’ho letto, ero consapevole e non mi sono posto il problema. Già nel 2025 non ho avuto accordi con loro. Con la finale a Parigi ho dimostrato di esserci, non mi pareva di essere da buttare via, invece mi hanno presentato nuovi parametri. Li rispetto, poi scopro che per altri, a parità di condizioni, è andata diversamente: mi sento preso in giro. Tamberi è rimasto in quella lista e io no? Lo conosco, Gimbo sa mantenere i rapporti con le persone, caratteristica che al presidente Mei piace. Io ho un altro carattere, non riesco a fingere di fare l’amico“.
Stefano Mei, Presidente della FIDAL, ha risposto a Marcell Jacobs tramite una dichiarazione rilasciata a Lapresse: “Sono stupito, credo non ci sia una mezza ragione per fare un’intervista di quel genere, però ognuno fa quello che vuole. Da presidente della federazione e primo tifoso dell’atletica sono invece preoccupato perché gli manca la scintilla, tutto il resto mi tange poco, ma il fatto che lui dica all’8 dicembre che gli manca la scintilla non è un bel lavoro. Vero che lui pone come obiettivo Los Angeles però il tempo passa e non aspetta. Io sono preoccupato solo di quello, spero gli torni presto“.
Il numero 1 dell’atletica italiana ha poi proseguita: “Dice che si è sentito preso in giro? Non si capisce da chi e da cosa, io l’ho contattato più volte, ho sentito Rana Reider durante l’anno così come ha fatto il direttore tecnico. Sapevamo che aveva problemi e gli abbiamo proposto di mandare un tecnico negli Usa e quando è venuto in Italia, senza il tecnico, gliene abbiamo proposto uno che potesse seguirlo, non per farlo allenare, ma per prendere i tempi ed è stato rifiutato. Non riesco a comprendere, poi è chiaro che agli atleti che fanno parte della Nazionale chiediamo di condividere il percorso tecnico, ovviamente con la struttura: non mi sembra qualcosa di strano“.
Poche settimane fa Marcell Jacobs aveva pubblicato un video in cui aveva comunicato di non essere ancora tornato ad allenarsi dopo i Mondiali di Tokyo, culmine di una stagione travagliata. A questo punto il futuro è molto fosco per il ribattezzato Messia dell’atletica tricolore e non si sa cosa gli riserverà il 2026: sarà regolarmente in pista e punterà a conquistare il terzo titolo europeo consecutivo oppure prenderà altre strade?
