Seguici su
LEGGI OA SPORT SENZA PUBBLICITÀ
ABBONATI

Formula 1GP Abu Dhabi

F1, rivoluzione regolamentare nel 2026: la Ferrari sarà pronta? I dissidi interni non lasciano tranquilli

Pubblicato

il

Charles Leclerc
Charles Leclerc / LaPresse

Calato il sipario sulla stagione di F1 e il digiuno della Scuderia Ferrari continua. L’ultimo titolo mondiale è sempre datato 2007 con il finlandese Kimi Raikkonen, mentre quello costruttori 2008. Non è stata l’annata che la Rossa sperava, ma lo si è capito fin dalle prime battute, ricordando la doppia squalifica in Cina, posteriore al successo nella Sprint Race di Lewis Hamilton.

Uno dei rarissimi momento, forse l’unico, in cui il Re Nero ha trovato la quadra. Un campionato di record negativi per sette-volte iridato, sesto nella classifica iridata con 156 punti, immediatamente alle spalle del suo compagno di squadra, Charles Leclerc (242), ma decisamente staccato. Una squadra che non è mai stata in lizza per l’iride, come rappresentato dal poco confortante quarto posto nel titolo costruttori e dalle zero vittorie nelle gare domenicali.

Si confida o, per meglio dire, si spera nella rivoluzione tecnica nel 2026. Un altro cambio di regolamento con nuove vetture e power unit di nuova generazione in cui, come era accaduto nel 2022, si è partiti dal foglio bianco. Riuscirà la Ferrari a tornare competitiva per vincere?

Difficile rispondere a questa domanda, ma gli indizi non invitano all’ottimismo. Si fatica a inquadrare una linea precisa nella scuderia tra cambi di tecnici continui e anche una comunicazione poco efficace tra piloti che dicono una cosa e Team Principal che ne afferma altre. Per pensare di avere un progetto solido tutte le componenti del Reparto Corse devono essere coese, ma questo non pare esserci a Maranello.

Si spera di aver interpretato male il contesto, ma le mille contraddizioni che accompagnano questo storico team portano a queste considerazioni. Probabilmente, anche la mancanza di una dirigenza forte in tutti sensi è alla base da rendere assai arduo un cambio di passo come quello auspicato. I piloti, Charles Leclerc e Lewis Hamilton, non sono il problema, ma forse tutto il resto sì.

Google News Rimani aggiornato seguendoci su Google News!
SEGUICI