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Biathlon, al femminile vige l’anarchia. Emergerà un’autorità a Le Grand Bornand?
Cinque vincitrici differenti in altrettante gare disputate all’inizio della stagione 2025-26. È questo il dato più interessante legato alle due tappe iniziali della Coppa del Mondo femminile di biathlon. Le affermazioni sono state appannaggio di Dorothea Wierer, Suvi Minkkinen, Lisa Theresa Hauser, Lou Jeanmonnot e Lisa Vittozzi, citate in rigoroso ordine alfabetico.
Tuttavia, le prime due posizioni della classifica generale, sono occupate da donne che non si sono ancora imposte! Il pettorale giallo è difatti indossato da Anna Magnusson (quattro podi e mai fuori dalle prime nove), mentre la rivale più vicina è la giovane Maren Kirkeeide (sempre in top-twelve). Le due dinamiche combinate tra loro fotografano appieno l’assoluto equilibrio e la totale fluidità dei valori che caratterizzano il settore rosa in questo momento.
Da domani si gareggia ad Annecy Le Grand Bornand, dove sono in programma tre gare individuali. Si comincia con una sprint (giovedì) a cui succederanno un inseguimento (sabato) e una mass start (domenica). Si compete in casa delle francesi, dunque, che sinora non hanno mai veramente convinto. L’unica eccezione è la rivelazione Camille Bened, supportata da una precisione stratosferica, mentre i nomi di grido viaggiano a corrente alternata (la già citata Jeanmonnot) o non viaggiano proprio per i loro standard (Braisaz-Bouchet deve ancora eccellere, mentre la discussa Simon ha cominciato in sordina).
A Le Grand Bornand talvolta si sono viste competizioni particolari, con esiti inaspettati. Il tema forte legato alla terza tappa è pertanto legato alla struttura gerarchia del massimo circuito. Proseguirà l’attuale marasma, per non dire anarchia, oppure vedremo una figura imporre la propria legge, assurgendo a punto di riferimento di una Coppa del Mondo che, ora come ora, di punti cardinali non ne ha.
