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Superbike, Nicolò Bulega si guadagna il rispetto del branco. Gettato nella Fossa dei Leoni, non si fa sbranare
L’esordio di Nicolò Bulega in MotoGP si è risolto con una scivolata nella Sprint e il quindicesimo posto nel Gran Premio vero e proprio. Come si può giudicare il primo fine settimana della carriera del ventiseienne emiliano in top-class, considerando come sia stato catapultato su una Desmosedici praticamente senza avere alcuna esperienza?
Ricordiamoci che il vice-campione del mondo della Superbike è arrivato a Portimao dopo aver completato una manciata di tornate a Jerez de la Frontera. Come se non bastasse, in terra lusitana ha potuto girare meno del previsto. Presupposti che avrebbero potuto generare una figuraccia, fortunatamente non concretizzatasi, perché il reggiano ha complessivamente sostenuto con successo l’esame.
Oltre alla moto, non bisogna dimenticare gli pneumatici, completamente diversi tra MotoGP e SBK. Difatti, nella Sprint del sabato, è finito a terra proprio a causa di una staccata eseguita con gli automatismi abituali. Bravo, poi, la domenica a finire la gara senza sbagliare. Non ha solo preso confidenza con la GP25, ma si è anche fregiato di un punto iridato.
“Al di là del punto, la cosa più importante è che nel finale di gara ho cominciato a prendere un po’ di fiducia. Non ero mai riuscito a stare così tanto tempo sulla moto. Ho fatto il mio giro più veloce a due passaggi dalla fine, quando le gomme erano andate. La ‘mina’ che ho dato ieri non mi ha aiutato, perché nei primi giri volevo scaldare bene le gomme” ha raccontato Bulega ai giornalisti, sintetizzando al meglio la sua prova domenicale. Ha inoltre tenuto a sottolineare come “con le Pirelli puoi fare cose che non puoi fare con le Michelin. Anzi, devi fare esattamente il contrario. È come se si dovesse re-imparare a guidare“.
Ha spiegato tutto lui. Non c’è niente altro da aggiungere. Ha dovuto re-imparare a guidare, trovandosi in mezzo a un branco di avversari che invece conoscevano a menadito le proprie cavalcature. Non ha graffiato, ma non si è neppure fatto sbranare, guadagnandosi il rispetto altrui. A Valencia potrà sicuramente far meglio, senza però porsi obiettivi particolari. Questa esperienza è un plus, perché poi dal 2027 cambierà tutto sia in MotoGP che in SBK… Forse cambierà anche l’habitat del leoncino emiliano.
