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L’analisi di Ambesi: “Zverev non aveva armi contro Sinner. Aliassime? I precedenti parlano chiaro”

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Jannik Sinner
Jannik Sinner/ LaPresse

Ieri pomeriggio, un ingiocabile Jannik Sinner ha conquistato la finale del Masters 1000 di Parigi, dominando in lungo ed in largo il match contro Alexander Zverev, sconfitto con l’umiliante punteggio di 6-0 6-1. Si tratta di un accesso all’ultimo atto particolarmente significativo, in quanto la vittoria a La Dèfense Arena consentirebbe all’altoatesino di tornare, almeno provvisoriamente, al comando del ranking ATP.

In occasione dell’ultima puntata di TennisMania Massimiliano Ambesi, che condivide abitualmente il microfono con Dario Puppo e Guido Monaco, ha commentato le ultime gesta del fuoriclasse azzurro, sottolineando l’atteggiamento in campo del teutonico e presentando la finale di oggi, dove l’attuale N.2 al mondo sfiderà il canadese Félix Auger-Aliassime.

Zverev ci ha provato nel primo set, ma non aveva armi perché Sinner era in una giornata positiva. Ha spiegato di avere un problema alla caviglia, di cui non conosce bene l’entità – ha detto Ambesi – Nel secondo set ha letteralmente mollato, non aveva più nulla da mettere in campo. Ma nel primo parziale ci ha provato. Auger-Aliassime ha alzato l’asticella contro Vacherot, con Bublik è stata una partita tirata. Il canadese aveva però rischiato tanto nei primi turni, andando vicino ad andare a casa“.

L’analista ha quindi concluso: “Non so che Aliassime vedremo, il morale è dalla sua, ma gli ultimi precedenti con Sinner parlano chiaro. Sinner è andato in crescendo come sovente avvenuto anche in tornei della passata stagione, ricordo ad esempio Halle nel 2024. Se oggi Sinner vincesse, gli mancherebbe solo Indian Wells per vincere tutti i 1000 sul cemento“.

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