Tennis
Jannik Sinner: “Per vincere qui a Torino bisogna essere quasi perfetti. Chiudere al n.1 non è così importante…”
Jannik Sinner ha battuto Alexander Zverev per la quinta volta di seguito (la terza negli ultimi 20 giorni), imponendosi in due set per 6-4 6-3 sul veloce indoor della Inalpi Arena di Torino e ottenendo la certezza della qualificazione in semifinale alle ATP Finals 2025. Il fuoriclasse azzurro è già sicuro del primo posto nel girone dedicato a Bjorn Borg con un turno d’anticipo, in attesa di tornare in campo venerdì per la sua ultima partita di round robin contro l’americano Ben Shelton.
“È stata una partita molto, molto combattuta. Sono comunque contento di come ho gestito i momenti importanti, servendo molto bene. Ha avuto occasioni di break nel primo e nel secondo set e fortunatamente sono riuscito a metterne a segno uno sia nel primo che nel secondo set. Lui ha cambiato un paio di cose a livello tattico ma sono stato pronto a reagire e sono contento di come ho gestito la situazione. Entrambi abbiamo fatto una grande prestazione. In particolare sono molto soddisfatto di come ho risposto al suo servizio, uno dei migliori in circolazione. E in un gruppo come il mio, con Zverev e Shelton, è fondamentale rispondere bene“, ha dichiarato Jannik in conferenza stampa.
Sulla superficie: “Si adatta molto bene al mio stile di gioco ed è anche più facile trovare il ritmo durante gli allenamenti. Quando si colpisce velocemente, è molto difficile cambiare il ritmo della palla e questo mi aiuta molto quando gioco indoor. Allo stesso tempo cerco di variare il gioco perché è essenziale. Poi, non essendoci vento o sole, hai sempre la stessa sensazione sul campo e questo ti permette di essere a tuo agio“.
“Quando in passato mi è capitato di perdere alcune partite di fila, ho sempre cercato di scendere in campo cercando di fare qualcosa di diverso. Ad un certo punto vedi che certe soluzioni funzionano. Voglio essere pronto per reagire ad ogni situazione. Se guardiamo alla partita di stasera, ci sono stati uno o due punti fondamentali che mi hanno permesso di vincere il primo set e lo stesso vale nel secondo. Se quei punti li avesse vinti Sascha, forse il punteggio sarebbe stato lo stesso, ma al contrario. Mi è sembrato che da fondocampo lui stesse giocando molto bene e quindi ho cercato di essere perfetto dal punto di vista tattico e, anche se ho commesso diversi errori, mi sembra di avere preparato la partita in modo ottimale“, ha aggiunto il nativo di San Candido sulla sfida tattica con Zverev.
Sul rendimento al servizio: “Fare ace non è fondamentale per me. A volte servo al corpo, a volte in kick, e anche se so che non vincerò il punto direttamente è molto probabile che metterò il mio avversario fuori equilibrio, mettendomi in una situazione di vantaggio. Non sarò mai una macchina da ace e quindi devo essere intelligente e variare molto. Certo, posso tirare anche forte, ma non con costanza. Quello che è importante è che sto servendo con una buona percentuale soprattutto nei punti importanti, e questo fa tanto soprattutto su queste superfici indoor“.
Sinner è stato interpellato infine sul match di giovedì sera tra Alcaraz e Musetti, con lo spagnolo che in caso di vittoria sarebbe certo di chiudere l’anno in vetta al ranking mondiale: “Domani sera (stasera, ndr) farò la mia cena tranquillamente poi magari guarderò un po’ di partita perché a me piace il tennis anche come spettatore. Chiudere al numero uno non è così importante: è stata una stagione incredibile, pazzesca. Se alla fine il numero uno sarà Carlos vorrà dire che se lo è meritato e sono contento per lui. Ce la giocheremo più avanti. Per il momento sono contento della posizione dove sono perché sono già in semifinale qui a Torino, il che vuol dire che posso giocare almeno altre due partite in questo torneo così speciale“.
