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Biathlon, Tommaso Giacomel pronto a diventare il numero 1. L’ambizione e la capacità di essere il migliore

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Tommaso Giacomel
Tommaso Giacomel / IPA Sport

Ambizione e capacità sono le due colonne portanti su cui erigere qualsiasi carriera sportiva di successo. Se c’è l’una e non l’altra, o viceversa, si potrà avere un’attività agonistica fatta di alti e bassi. Se mancano entrambe, non esiste professionismo. Se vanno a braccetto, ci si trova di fronte a un potenziale numero 1.

Questo è Tommaso Giacomel, un “potenziale numero 1”. Di cosa? Del mondo e della storia del biathlon maschile italiano. Indicare una prospettiva differente sarebbe ipocrita, perché il venticinquenne trentino ha l’ambizione di diventarlo e le capacità per riuscirci. Ovviamente, le ipotesi non sempre si concretizzano, tante restano tali. Cionondimeno, nel caso dell’azzurro, ci può essere fiducia.

Gli avversari non mancano, ma la punta di diamante italiana non teme nessuno. Con lo scoccare dell’anno solare 2025, Giacomel ha effettuato il proverbiale “salto di qualità”, conseguendo la prima vittoria della carriera e proponendosi a ripetizione sul podio. Per ora è più un piazzato che un vincente (un’affermazione a fronte di sei secondi e due terzi posti), ma in una disciplina come il biathlon la differenza tra il successo e le posizioni subito a seguire può essere minima.

Il miglioramento della precisione al poligono ha issato Tommy dall’ampia schiera di “quelli che potrebbero” alla più ristretta cerchia di “quelli che possono”. Manca ancora un passo per raggiungere il pinnacolo, dove però non cambia il modo verbale, bensì il verbo stesso. Un livello in cui non si parla più di “potere”, ma di conseguimenti e allori. Si esce dal potenziale e si entra nel concreto.

Concreto come il metallo di cui son forgiate le medaglie o come il cristallo dal quale son composte le Coppe. Nulla è precluso a chi può riscrivere di proprio pugno la storia del biathlon italiano e non solo. Considerate le parabole agonistiche della disciplina, i Giochi olimpici di casa di Milano Cortina 2026 rischiavano di arrivare “troppo presto”.

Non sarà così, perché Giacomel è maturato in tempo per sciare sulle piste e sparare ai poligoni con l’ambizione di essere il numero 1 e la capacità per riuscirci, sfidando ad armi pari i vichinghi norvegesi, i galletti francesi, gli aquilotti tedeschi, gli sueoni svedesi e finanche chi arriva da oltreoceano. Non teme nessuno, l’azzurro, si è detto. Perché sarà lui a essere temibile per tutti gli altri.

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