Tennis
A chi non piace la Coppa Davis? Emozioni senza confini, un unicum sempre di attualità
Non sarà più quella di una volta e questo è certo, ma anche la Coppa Davis attuale riesce sempre a tenere dentro di sé quelle emozioni, quelle sensazioni, quei momenti che l’hanno resa una delle competizioni più importanti della storia dello sport mondiale. Chiaramente la nuova formula ha tolto un po’ della magia del passato, ma sono le partite come quelle di oggi che tornano a far brillare gli occhi e a far palpitare il cuore agli amanti della Coppa Davis.
Le tre ore e quattro minuti vissute da Flavio Cobolli e Zizou Bergs, con quel tie-break da 32 punti vinto 17-15 dall’azzurro, entrano di diritto nella classifica dei momenti indimenticabili. Una carrellata di match point, un mix di tensione, emozioni, brividi, capovolgimenti continui, che solamente una competizione come la Coppa Davis può dare. Cobolli e Bergs non giocavano solo per loro stessi, ma per due nazioni intere, per i loro compagni in panchina esausti come se avessero giocato loro, per i tifosi sugli spalti e a casa. Un mix che non si può davvero descrivere a parole.
Anche questa edizione ha finora racchiuso proprio quei momenti che rendono unica la Coppa Davis. Il doppio di ieri tra Germania e Argentina ne è un’ulteriore prova, ma anche l’impresa della Spagna senza Carlos Alcaraz contro la Cechia, proprio perchè giocare la Davis con la maglia della tua nazione dà energie segrete, permette di costruire vittorie epiche, ma nello stesso tempo può anche bloccare per la tensione e la paura, quella di Jiri Lehecka nel singolare contro Jaume Munar.
Chiaro che questa Davis ha tantissimi difetti e non può assolutamente essere paragonata a quella del passato. Molti big preferiscono non giocarla sia alle finali e ancora di più nelle fasi di qualificazione. Il format convince poco e andrebbe rivisto, ma c’è comunque qualcosa che la Coppa Davis ha dentro di sé, quel qualcosa che viene fuori proprio in queste serate, una magia che sembra avvolgere tutto il palazzetto, portando i giocatori a scivolare immediatamente nell’epicità.
Ci manca la vecchia Coppa Davis, ma è in queste serate che la risentiamo ancora vicino a noi, con l’amore ed il piacere di un tempo.
