AerialsCombinata nordicaFreestyleMilano Cortina 2026MogulsOlimpiadiSalto con gli sciSci AlpinoSci di fondoSci NordicoSkicrossSlopestyleSnowboard
Milano Cortina 2026, Russia esclusa dalla FIS per un solo voto. La Norvegia più forte di tutto e tutti, Cio compreso
Nella serata di martedì 21 ottobre, la Federazione Internazionale dello Sci e dello Snowboard ha annunciato la definitiva esclusione totale degli atleti russi e bielorussi dai Giochi olimpici di Milano Cortina 2026. Nessuna apertura neppure con lo status di “Atleti Individuali Neutrali” nello sci alpino, sci di fondo, snowboard, freestyle, salto con gli sci e combinata nordica.
Quanto deciso dal consiglio Fis rappresenta una sconfitta per il Cio e soprattutto il presidente della Fis stessa Johan Eliasch. Viceversa, si tratta di una vittoria politica per chi ha portato (e continua a portare avanti) la posizione intransigente, ossia la Norvegia. In questo caso pubblicamente e attivamente supportata dalla Finlandia e dalla Polonia.
Secondo quanto appreso dall’emittente televisiva norvegese TV2, il consiglio Fis si è spaccato in due, ma alfine la linea dura avrebbe prevalso per 12 voti contro 10. Non era intenzione della Federazione Internazionale rendere pubblico l’esito della votazione, ma i giornalisti scandinavi hanno saputo recuperare l’informazione da dietro le quinte.
Sono proprio i norvegesi i grandi vincitori di questo braccio di ferro, che di sportivo ha ben poco. Si è ragionato in termini ideologici e politici. Già, politica. Al riguardo, è palese notare come il peso specifico del Paese dei Fiordi sia preponderante in seno alla Federazione Internazionale dello Sci.
Nelle scorse settimane, lo scandalo della frode sportiva legata alle tute perpetrata nel salto con gli sci durante i Mondiali di Trondheim 2025 si è concluso a tarallucci e vino. Una farsesca e ininfluente squalifica per i due atleti pescati con le “mani nella marmellata”, Marius Lindvik e Johann Andre Forfang, nonché un bando ad allenatori e sarti già messi ai margini dalla federazione nazionale stessa.
Nessuna altra sanzione. I risultati delle gare iridate pregresse non sono cambiati (Lindvik si tiene la medaglia d’oro della competizione su trampolino piccolo) e la Norvegia in sé l’ha scampata senza punizione alcuna. Come se i ladri dei gioielli del Louvre fossero stati colti sul fatto e l’autorità giudiziaria si fosse limitata a dir loro: “Dai ragazzi, su. Non ci si comporta così. Il crimine non paga, dovreste saperlo. Tornate a casa, pensateci sopra e non fatelo più, grazie”. Credibile? Al lettore la risposta.
Però, questa vicenda, impallidisce di fronte a quanto accaduto nelle ultime settimane. In ambito FIS, la Norvegia si è dimostrata più forte e più preponderante del presidente stesso, la cui linea era la medesima raccomandata dal Cio. Impressionante, a ben pensarci. Una dimostrazione di forza e di autorità spaventosa, perché respingere l’assalto combinato di cui sopra, testimonia indiscutibilmente e definitivamente come, dove si gareggia con gli sci ai piedi, i veri padroni del vapore siano loro.
