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Marco Bezzecchi si cosparge il capo di cenere: “Penalità giusta, bisogna accettarlo”
Marco Bezzecchi ha concluso davanti a tutti la prima giornata del fine-settimana di Phillip Island (Australia), 19° appuntamento del Mondiale 2025 di MotoGP. In sella all’Aprilia, il centauro romagnolo ha messo in mostra non solo una straordinaria prestazione pura (nuovo record della pista nelle pre-qualifiche), ma anche grande costanza. Certo, c’è una penalità da affrontare.
Ieri gli Stewards si sono pronunciati su quanto è accaduto a Mandalika (Indonesia) con Marc Marquez e hanno deciso di sanzionare Bezzecchi con un doppio long lap penalty nella gara domenicale australiana. Il tamponamento ai danni del Cabroncito, quindi, è costato questa penalizzazione.
“È stata una buona giornata e domani si riparte per provare a confermare quanto di buono abbiamo fatto. Certo, dovrò affrontare anche questa penalità ed è inutile lamentarsi anche perché non c’è motivo. È una sanzione giusta e va accettata“, ha dichiarato ai microfoni di Sky Sport Bezzecchi.
“Il nostro lavoro è stato ottimo e questo dà fiducia pensando a domani. Possibilità di vittoria nonostante la penalità? Sarà difficile anche perché se dovessi provare ad andare via dall’inizio, per guadagnare un margine, bisogna anche verificare il degrado delle gomme. Ricordiamo cosa accadde a Martin in passato in una situazione del genere“, ha sottolineato il romagnolo.
Incidente a Mandalika che poi ha lasciato qualche conseguenza: “Sinceramente pensavo di stare meglio. A casa ho lavorato molto, ma il viaggio qui in Australia mi ha un po’ “spaccato” e ora stiamo cercando col fisioterapista di Aprilia di trovare una soluzione. In moto comunque tengo botta, però ecco speravo di stare meglio“. In conclusione, il pilota italiano è tornato su quanto è accaduto in Indonesia, prima del crash con Marquez: “La partenza a rilento è stata colpa mia perché sono stato troppo lento nel posizionarmi in griglia e dare il via alla procedura. Mi sono spostato a sinistra dove la pista era più sporca, rischiando di cadere. La moto era perfetta, non lo sono stato io“.
