Tennis
JANNIK! Sinner oltre Zverev nella battaglia, conquista Vienna due anni dopo
Jannik Sinner ce la fa: dopo una finale di altissimo livello, andata vicina alle due ore e 30 minuti, Alexander Zverev è battuto per 3-6 6-3 7-5. E il tedesco, va detto, gioca una delle migliori partite dell’anno, riuscendo per larghi tratti a tenere quell’altissimo livello che lo ha portato anche alle finali Slam. Questa volta, però, davanti c’è un giocatore che continua a scrivere la storia del tennis, italiano e mondiale. E porta di nuovo a casa, due anni dopo, il trofeo di Vienna. Lo applaude la Wiener Stadthalle, lo applaudono i tanti italiani venuti ad applaudirlo in questo ATP 500 che rivince.
Un game e c’è già la palla break per Sinner, che però Zverev cancella con la prima vincente. Jannik ci riprova, in formato 0-30, nel game successivo: respinto di nuovo da battuta e dritto del tedesco. Che, poi, recupera da 40-0 nel quarto game e la palla break se la procura lui. Sinner l’annulla bene, ma perde la battuta nel secondo caso, con Zverev che gli gioca molto profondo. Il numero 2 ATP non ci sta, punge ancora in risposta e si guadagna altre due chance, solo che dall’altra parte l’asticella si alza improvvisamente quando i momenti sono di pericolo. Sinner gioca un punto splendido chiuso da un lob in avanzamento per allungare il quinto game, che però è Zverev a vincere. Sembra davvero esistere un problema di scambi lunghi a Jannik, che sente poco un po’ tutto: palla, prime e quant’altro. Serve annullare anche due palle dell’1-5, ma nei fatti pure quando viene salvato il turno di battuta non c’è più modo di andare a riprendere il tedesco che, così, si prende il 6-3.
L’italiano, però, riparte con un piede decisamente agguerrito e, dopo aver tenuto in bella maniera il game d’apertura, cambia decisamente registro. Molto più centrato da fondo, Jannik approfitta di un paio di doppi falli di Zverev per cominciare a sentire l’odore di altre palle break. E stavolta, dopo uno degli scambi del torneo, con palla corta e pallonetto, arriva il 2-0 che diventa 3-0 con sette punti vinti in successione. Si accendono le luci ancor di più sulla Stadthalle, sono diversi i game che giungono fino ai vantaggi, ma se da una parte il giocatore di Amburgo fa una certa fatica a tenere, dall’altra, anche quando finisce ai vantaggi, per Sinner le cose sembrano essersi fatte un pochino più in controllo. Alzato il livello anche con la seconda, l’altoatesino sale 4-1 e poi 5-2, prima di mettersi in proprio, chiudere a 15 e restituire il 6-3. Si va al terzo set per decidere chi sarà il campione di Vienna.
I problemi al servizio per Sinner ricominciano nel secondo game del parziale decisivo, in cui è costretto ai vantaggi, ma riesce a salvare la propria situazione senza concedere opportunità dall’altra parte. Anche Zverev ha i suoi problemi: sull’1-1 deve far ricorso a un gran dritto sul 30-30 per aprirsi la strada verso il game, poi sul 2-2 deve anche salvare due palle break dal 15-40. Lo fa con una prima vincente e poi dopo uno scambio durissimo nel quale i millimetri delle palle dentro o fuori finiscono per contare. Si continua sul filo di un forte equilibrio, poi, verso la fine del settimo game, Sinner inizia a toccarsi poco, non più di tanto, sopra il ginocchio sinistro. Il tempo di farlo, e nei suoi turni di servizio inizia una sorta di trasformazione, come se una parte dello spirito di Pete Sampras si fosse impossessata di lui. Non solo: sul 5-5 arrivano degli scambi di altissima qualità, ma quel pochino di più nella testa, nelle gambe e anche nella forza interiore ce l’ha Jannik, che mette a segno il break e poi finisce il suo lavoro al servizio per chiudere la finale con il sorriso.
Per vincere Sinner deve tirare 46 vincenti (a fronte di 21 errori gratuiti) contro un 28-34 di Zverev. Ventiduesimo titolo per il numero 2 al mondo, che ha dimostrato una volta di più come indoor riesca sempre a trovare una chiave in più per portare a casa i match. Resta aperta la corsa al numero 1 con Alcaraz, rimangono da apprezzare tante cose di una giornata che sarà ricordata dal pubblico.
