Tennis
ATP Shanghai 2025: Lorenzo Musetti, con Auger-Aliassime non è solo caccia ai quarti
Un solo italiano è rimasto in tabellone nel Masters 1000 di Shanghai, che continua a reclamare tante cose non già dai giocatori, ma dal loro stato fisico in funzione di quanto l’umidità molto elevata sta chiedendo al loro corpo. Lorenzo Musetti, che si è riuscito a far strada nella parte alta del tabellone, avrà un confronto potenzialmente equilibrato, ma con leggero favore del pronostico a favore, contro Felix Auger-Aliassime.
Il toscano conduce per 4-3 nella fitta serie di precedenti che parte dal 2021 (quando il nativo di Montreal era già un punto fermo del tennis mondiale) e aveva avuto conclusione temporanea a Miami 2025, con una vittoria in rimonta del numero 2 d’Italia. In mezzo partite anche molto lottate, dal primo turno di Lione 2021 fino alla sfida per il bronzo olimpico a Parigi 2024, dove Parigi dicesi Roland Garros. Entrambi hanno parecchio tennis da poter sfoderare, e ognuno si è imposto sul terreno dell’altro nella carriera: manca soltanto l’erba e ci sarà almeno un’altra decina d’anni perché su quella superficie li si possa vedere confrontarsi. Intanto, questa volta, in palio c’è anche tanto di ATP Finals soprattutto per Musetti, che potrebbe davvero andar vicino a prenotarle in caso di vittoria.
Il vincitore avrà uno tra il francese Arthur Rinderknech e il ceco Jiri Lehecka. Doveva esserci Alexander Zverev in questo spot, ma il tedesco continua il suo 2025 complesso (nessuna vittoria tra Slam e 1000, il che per un numero 3 del mondo è perlomeno particolare), invece c’è questo confronto che ha due precedenti: nel primo turno di Indian Wells 2023 vinse Lehecka, nel secondo di Marsiglia 2024 fu invece Rinderknech a imporsi. Sempre molto incerti i confronti, a testimonianza del fatto che il transalpino, che è giocatore che sa adattare il proprio tennis alle caratteristiche degli altri, sa come cercare di non attivare i (potenti) punti di forza dell’avversario, facente parte di un trio di giocatori cui può bastare poco per rinverdire i fasti della brillante scuola ceca.
Più in alto si rinnova una delle sfide più quantomeno difficili da interpretare. Questo perché, sebbene sembri incredibile, in due confronti Daniil Medvedev non è mai riuscito a battere Learner Tien. Agli Australian Open il russo veniva da un altro quinto set, quello con il thailandese Kasidit Samrej, ma la partita con l’americano ebbe ancora altri picchi quasi al limite dell’assurdo prima di chiudersi al tie-break lungo del quinto. A Pechino, invece, l’ex numero 1 del mondo si è ritirato nel corso del terzo set della semifinale. Resta il fatto che Tien in queste settimane sta confermando di essere lui, con buone probabilità, un candidato importante a essere il secondo miglior giovane della stagione (il primo posto virtuale in questo è già di Mensik considerando che ha vinto a Miami). In breve, può essere inizio di un ritorno in alte sfere oppure lancio vero di una carriera.
E poi c’è l’inedito: Nuno Borges contro Alex de Minaur. A 28 anni il portoghese può già considerarsi il migliore della storia del suo Paese per i risultati che sta ottenendo. E li sta mettendo in atto senza nemmeno troppi squilli di tromba, ma con dedizione e solidità. Per de Minaur, dal canto suo, una possibilità alla quarta partecipazione in Cina di arrivare più lontano di quanto abbia mai fatto. Non solo: può essere la prima volta in cui raggiunge tre quarti 1000 in uno stesso anno (ci era andato solo vicino nel 2024 più che nel 2023). Finora sopra un certo livello (la top 5) non è andato, ma lo status da top 10 per i risultati dell’anno è strameritato.
