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Boxe

Diego Lenzi vittima dell’ennesima pagina sporca della boxe dilettantistica: addio ai Mondiali con un arbitraggio indegno

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Diego Lenzi
Lenzi / Lapresse

Diego Lenzi ha letteralmente travolto il cinese Danabieke Bayikewuzi nel primo round dei quarti di finale ai Mondiali 2025 di boxe, proponendo un pugilato, frizzante, incisivo, aggressivo. Il nostro peso supermassimo è partito all’arrembaggio contro un rivale nettamente più alto e che era reduce da due successi degni di nota contro il bulgaro di origini cubane Yordan Hernandez e lo statunitense Kelvin Watts, attaccando di forza con un destro decisamente prestante e competitivo. L’azzurro ha bucato più volte la guardia dell’asiatico con il diretto, lo ha colpito in maniera importante e non gli ha dato il minimo respiro.

Quattro giudici hanno assegnato la propria preferenza al tonico Diego Lenzi, mentre l’inglese sembra avere visto un altro incontro e ha selezionato Bayikewuzi. Il nostro portacolori, unico italiano capace di vincere un incontro alle Olimpiadi di Parigi 2024 e con un record di 21 successi e 10 sconfitte nella sua carriera da dilettante, parte a testa bassa anche nella seconda ripresa e manda in affanno il cinese di origini uzbeke: è nettamente superiore dal punto di vista tecnico e agonistico, lo ha in pugno, lo porta in giro per il ring della M&S Bank Arena di Liverpool (Gran Bretagna) a suon di colpi precisi, mirati, concreti.

All’improvviso si materializza l’ennesimo furto nel pugilato dilettantistico, quello che si diceva non si sarebbe più visto con la nuova Federazione (World Boxing). Erano stati annunciati in pompa magna nuovi giudici più competenti e imparziali, addio alla corruzione, bilanci controllati eppure stasera si è scritta una pagina vergognosa che rischia ulteriormente di allontanare gli appassionati. Nel giro di pochi secondi Diego Lenzi riceve un paio di warning da parte dell’arbitro per colpi ritenuti non regolari: una doppia chiamata senza senso. Lo stile del 24enne non meritava i due punti di penalizzazione, che hanno cambiato l’indirizzo della contesa.

L’azzurro si è un po’ disunito, demotivato da una decisione ai limiti dell’assurdo e che nei fatti gli ha impedito di vincere. Un paio di giudici lo hanno premiato per quanto visto sul ring, ma gli altri tre hanno preferito il cinese. Negli ultimi tre minuti è stato oggettivamente l’asiatico a fare vedere qualcosa in più, ma proprio perché il pugile seguito all’angolo da Clemente Russo e Giovanni De Carolis era visibilmente scarico. Il verdetto finale è di split decision in favore di Bayikewuzi per 4-1 (30-25; 29-26; 27-28; 29-26; 28-27).

Diego Lenzi dice addio a una medaglia che sarebbe stata meritata (vincendo oggi si sarebbe qualificato alle semifinali, garantendosi quantomeno il bronzo), mentre il cinese prosegue il proprio cammino nella categoria +91 kg e incrocerà l’uzbeko Jakhongir Zokirov e dall’altra parte del tabellone si incroceranno il cubano Julio Cesar La Cruz Peraza e il kazako Aibek Oralbay. Per l’Italia restano in corsa Sirine Charaabi (in semifinale tra le 54 kg, sabato contro la statunitense Perez) e Giovanna Marchese (ai quarti nella categoria fino a 48 kg, venerdì contro l’uzbeka Bobokulova).

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