Pallavolo
Volley femminile, tra ritocchi, ritorni e novità: come sono cambiate le squadre dalla Nations League ai Mondiali?
Il Mondiale femminile di volley in Thailandia rappresenta il palcoscenico più prestigioso della stagione e le principali nazionali sono intervenute, vuoi per necessità, vuoi per volontà dei tecnici, in parte o in profondità, per cambiare i propri organici rispetto alla Volleyball Nations League conclusasi a fine luglio. Tra rinunce, infortuni, ritorni attesi e nuove scelte tecniche, il quadro delle ventiquattro partecipanti si presenta con alcune differenze significative rispetto a quello visto poche settimane fa e noi analizziamo le novità delle Nazionali più attese.
L’Italia campione olimpica in carica ha dovuto fare i conti con due forfait dolorosi: Alice Degradi, protagonista fino alla finale di Nations League, ha alzato bandiera bianca per l’infortunio rimediato proprio nell’atto conclusivo della manifestazione, mentre Linda Nwakalor non è stata convocata per problemi fisici che ne hanno compromesso la preparazione. Al loro posto il CT Julio Velasco ha inserito Loveth Omoruyi in banda e la centrale Yasmina Akrari, oltre a chiamare la giovane Sartori per completare il gruppo. Tre innesti che cambiano la fisionomia della squadra, soprattutto in banda, reparto in cui l’Italia dovrà trovare nuovi equilibri.
La squadra a stelle e strisce, oro olimpico a Tokyo e reduce da un’estate interlocutoria, ha operato due sostituzioni mirate: in banda è stata richiamata Alexandra Frantti, che ha preso il posto di Khalia Lanier, mentre al centro Chiaka Ogbogu è tornata in gruppo a scapito di Brionne Butler. Due cambi che portano esperienza internazionale e continuità tecnica, con l’obiettivo di garantire maggiore solidità in vista delle sfide più impegnative.
Dopo una VNL altalenante, la Polonia si presenta al Mondiale con una seconda palleggiatrice diversa: fuori Grabka, dentro Marlena Kowalewska, scelta che porta maggiore affidabilità in un ruolo cruciale. In posto tre c’è invece l’ingresso di Sonia Stefanik, che prende il posto di Centka-Tietianiec. Modifiche non eclatanti, ma che rispondono alla necessità di dare più profondità al roster.
La nazionale allenata da Yong Zhao si affida a un ritorno pesante: Li Yingying, la schiacciatrice simbolo della nuova generazione, torna in gruppo anche se non è ancora al meglio della condizione. A completare il pacchetto di novità ci sono l’opposta Yang Shuming, preferita a Fan B.N., e la centrale Gao Yi, che prende il posto di Wang A.Q.. La Cina si affaccia al Mondiale con un organico rinnovato e con la speranza che Yingying riesca a trovare la forma migliore strada facendo.
La squadra campione d’Europa è quella che ha cambiato di più per volere di Daniele Santarelli. In cabina di regia è stata scelta Elif Şahin, che sostituisce Özdemir come alternativa a Cansu Özbay. Tra le schiacciatrici entrano Derya Cebecioğlu e İlkin Aydın, mentre escono l’opposta Karutasu e S. Şahin. Il reparto centrali vede il rientro della capitana Eda Erdem Dündar e l’inserimento della naturalizzata Sinead Jack-Kısal, che prendono il posto di Uyanık e Ozden. Anche nel ruolo di libero c’è novità: Eylül Akarçeşme Yatgın sostituisce la veterana Aköz, scelta che segna una vera svolta generazionale.
Il Brasile si presenta con lo stesso organico della VNL, ma con una nota significativa: l’assenza di Carol, la centrale titolare, che ha deciso di rinunciare alla convocazione. Una perdita pesante per la squadra di Zé Roberto, che dovrà sopperire con l’esperienza di Diana e Julia Kudiess, oltre alle alternative Lorena e Luzia. Per il resto, le gerarchie restano invariate, con Gabi leader in banda e Rosamaria riferimento in posto due.
La novità più significativa riguarda il palleggio: la regista storica Maja Ognjenovic ha rinunciato alla convocazione, aprendo la strada alla coppia formata da Mirković e Miljević. Al centro rientra Mina Popovic, che prende il posto di Osmajic e porta esperienza e fisicità a un reparto già competitivo con Aleksić e Kurtagić. La Serbia resta comunque una delle squadre più temibili, guidata dall’opposta Tijana Bošković, confermatasi leader indiscussa.
Tra le big, il Giappone è l’unica nazionale che non ha modificato il roster rispetto alla VNL. Una scelta che testimonia la volontà di dare continuità a un gruppo consolidato, puntando sulla velocità e sulla compattezza come armi principali.
