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Scherma

Parlano i campioni del mondo di sciabola. Curatoli: “I frutti di 10 anni di lavoro”; Gallo: “Non ci siamo disuniti”; Torre: “Mi ispiro a Montano”

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Italia ORO mondiale sciabola maschile / Bizzi Federscherma

Il giovane salernitano Michele Gallo è stato senza dubbio l’MVP dell’assalto finale, quell’11-4 contro Gemesi ha sicuramente indirizzato pesantemente la finale a squadre di sciabola ai Mondiali 2025 di schema. “E‘ frutto di situazioni preparate bene a casa. Più volte nelle ultime settimane c’eravamo detti di non disunirci in caso fossimo andati subito sotto nel punteggio, consapevoli che avremmo avuto le nostre chance per rimettere in piedi il match in qualsiasi momento. La parte fondamentale per me è stata subito dopo la rimonta, siamo stati bravi a non rilassarci ma abbiamo consolidato il vantaggio, allungato e chiuso la pratica salendo sempre di livello“.

Chi invece è tornato sul gradino più alto del podio iridato dopo 10 anni è Luca Curatoli. “Io dico grande Gallo – esclama ai nostri microfoni il veterano della squadra azzurra – grandissima prestazione, pazzesca, che ha dato il là alla nostra rimonta contro l’Ungheria. Sicuramente anche l’8-2 contro Iliasz ha dato altresì un’altra bella scossa al match. Vincere il Mondiale a distanza di dieci anni è stupendo, soprattutto perché l’ho vinto in due vesti diverse. All’epoca ero il giovane, adesso sono l’atleta più esperto della squadra, c’è chi dice Capitano. Ho dimostrato che il lavoro fatto in 10 anni ha dato e sta dando ottimi frutti” conclude.

La Toscana ormai è un autentico ‘nido’ di schermidori, un po’ in tutte le specialità. Tra questi si è aggiunto anche Pietro Torre, livornese, che non ha nascosto la sua speranza di potersi togliere, come alcuni suoi concittadini, soddisfazioni ancora più grandi. “Sicuramente vengo da un Club storico e molto prestigioso come il Fides Livorno, ed essere concittadino di un campione come Aldo Montano è una grandissima ispirazione. Lui è sempre stato il mio idolo e mi ha ispirato nel mio percorso, che ho iniziato grazie a lui e che mi ha appena portato a diventare campione del mondo a soli 23 anni“.

Riguardo la medaglia d’oro appena conquistata aggiunge: “Un’emozione bellissima e inaspettata, sapevamo di essere una squadra forte ma comunque in crescita e all’inizio di un percorso che dura 4 anni, fino all’Olimpiade. Prima vittoria mondiale dal 2015, solo questo fa capire che cosa abbiamo fatto! In più siamo una squadra molto giovane: 23, 24 e 26 anni. L’obiettivo è diventare una squadra vincente, questa vittoria non ci rende automaticamente un team ‘vincente’, ma ci dà più sicurezza e voglia di continuare in un progetto che vogliamo ci porti davvero a vincere tutto“.

Matteo Neri ha dato il suo contributo a finale in corso, domando molto bene Gemesi, che avrebbe in tutti i modi provato a rimediare alla batosta subita da Gallo. “In quei casi l’approccio non cambia, perché quando si tira male bisogna cercare di contenere i danni in qualche modo. Ma soprattutto bisogna essere sempre pronti a dare il massimo perché poi comunque le sorti di un incontro possano cambiare rapidamente e in modo totalmente imprevedibile“.