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Atletica

Atletica, apoteosi Italia agli Europei U20: Doualla e Saraceni vincono da fenomene, Inzoli d’argento

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Erika Saraceni
Saraceni / Grana/FIDAL

L’Italia ha strabiliato nella seconda giornata degli Europei Under 20 di atletica, conquistando tre medaglie a Tampere (Finlandia): due ori per mano di Kelly Doualla ed Erika Saraceni, argento per opera di Daniele Inzoli. Kelly Doualla ha rispettato il pronostico della vigilia, dominando sui 100 metri contro avversarie più grandi di tre anni: semplicemente è un’autentica predestinata, che ha dettato legge sul rettilineo con il tempo di 11.22 (0,1 m/s di vento contrario).

La velocista lombarda è uscita brillantemente dai blocchi di partenza e poi si è distesa dall’alto di doti maestose che fanno sognare per il prossimo futuro, demolendo l’intera concorrenza in maniera perentoria. La primatista europea under 18 (11.21 poche settimane fa agli EYOF di Skopje) ha prontamente fatto centro ad appena quindici anni, distanziando la britannica Mabel Akande (11.41) e l’ucraina Uliana Stepaniuk (11.53), mentre Alice Pagliarini ha chiuso al quarto posto (11.54).

Erika Saraceni si conferma un portento assoluto del salto triplo e ha tutte le carte in regola per fare sognare gli appassionati a lungo, intanto conquista con enorme merito una medaglia d’oro ampiamente annunciata alla vigilia. A fare rumore non è soltanto la vittoria (firmata con personalità dopo il bronzo dello scorso anno ai Mondiali Under 20), ma soprattutto la misura con cui ha trionfato: 14.24 metri con vento nullo, raggiunti all’ultimo tentativo.

La 19enne aveva eguagliato il proprio personale siglato a fine giugno agli Europei a squadre con il 14.08 piazzato al primo balzo, poi ha incrementato con 14.15 alla terza (ma 2,1 m/s di brezza alle spalle, dunque non regolare a fini statistici) e in chiusura la bordata a effetto: record italiano juniores ritoccato, primato della competizione, sesta europea di sempre nella categoria e settima italiana all-time a livello assoluto. Ampiamente distanziate la rumena Daria Vrinceanu (13.75) e la lettone Adriana Kruzmane (13.62).

Daniele Inzoli si è messo al collo la medaglia d’argento nel salto in lungo, ribadendo il suo valore in termini assoluti ad appena 17 anni (spegnerà le candeline tra quattro giorni) nonostante un dolore al piede destro che lo ha un po’ limitato nel corso della finale. Il milanese ha saltato 7.69 metri al terzo tentativo dopo due nulli, poi ha piazzato anche un 7.62 in chiusura per superare il serbo Luka Boskovic in virtù della seconda miglior misura (7.56). Quarto riscontro della carriera per l’azzurro (7.93 il personale firmato durante l’inverno ad Ancona), ma oggi purtroppo il ceco Petr Meindlschmid (7.44 per il classe 2006) si è rivelato insuperabile.

Lorenza De Noni gestisce senza patemi d’animo la propria batteria degli 800 metri, chiudendo con il crono di 2:03.57 in scia alla slovena Ziva Remic (2:02.98) e meritandosi così l’accesso in finale. Tommaso Ardizzone si è meritato la finale dei 400 ostacoli con il secondo tempo di ripescaggio: personale di 51.23 per il classe 2007, quarto nella propria semifinale alle spalle dell’olandese Quinten de Vos (50.53), del francese Thomas Canivet (50.78) e del rumeno David Stefan Damian (51.07). Eliminati gli altri azzurri: Paolo Bolognesi terzo nella propria batterie (51.96), Diego Mancini quarto nella sua serie (51.49).

Destiny Omodia ha concluso al terzo posto la propria semifinale dei 400 metri con il tempo di 47.15, alle spalle del ceco Ondrej Loupal (46.36) e dell’irlandese Sean Doggett (46.52). Passavano i primi due di ogni serie e i due migliori tempi di ripescaggio, l’azzurro è risultato il primo degli esclusi dalla finale. Anche sul giro di pista al femminile non ci saranno azzurre nell’atto conclusivo: Francesca Meletto e Giulia Macchi quinte nelle rispettive serie (rispettivamente in 54.03 e 54.31).

L’ungherese Armin Szabados ha dominato la gara di lancio del martello, spedendo l’attrezzo da 6 kg a 82.91 kg e regolando con ampio margine i finlandesi Mico Lampinen (74.67) e Aatu Kangasniemi (74.41). Il belga Willem Renders ha vinto i 5000 metri con il crono di 14:14.59, battendo in volata lo svedese Karl Ottfalk (14:14.78) e il norvegese Magnus Oyen (14:15.32), Alessandro Santangelo nono in 14:23.29, Giacomo Bellillo 18mo in 14:44.48. Il decathlon porta la firma del polacco Hubert Troscianka con 8.514 punti, a precedere l’olandese Luuk Pelkmans (8.293) e lo svizzero Leon Krummenacher (7.972).

Lo spagnolo Ander Garaiar ha vinto i 100 metri in 10.40 davanti all’olandese Jozuah Ravierre (10.47) e al britannico Teddy Wilson (10.47), Daniele Orlando ottavo (10.71). Successo della spagnola Andrea Nijmi Tankeu Djeudji nel lancio del disco (54.28), appena davanti alla tedesca Curly Brown (54.16) e alla danese Anne Juul Jensen (52.63).