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Pagelle Mondiali nuoto 2025: Martinenghi e Ceccon i pilastri, Bottazzo e D’Ambrosio fanno ben sperare

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Nicolò Martinenghi
Nicolò Martinenghi / LaPresse

PAGELLE MONDIALI NUOTO SINGAPORE 2025 SECONDA GIORNATA

Si è chiusa una giornata indimenticabile per il nuoto italiano, la seconda del Mondiale di Singapore. Manca l’oro ma c’è tutto il resto! L’argento di un Nicolò Martinenghi non al meglio nei 100 rana, un campione infinito, sempre protagonista, al quarto podio mondiale consecutivo, bronzo per un fuoriclasse come Thomas Ceccon che torna sul podio iridato nei 50 farfalla, oltre a centrare l’ingresso in finale nei 100 dorso in cui Christian Bacico ha sfiorato la finale con un personale sbriciolato. Finale e record italiano per Carlos D’Ambrozio nei 200 stile, finale e personale sbriciolato per Anita Bottazzo nei 100 rana. Niente finale per Megli e Angiolini, comunque protagonisti con buoni crono. Da segnalare anche il quinto posto di Ludovico Blu Art Viberti nei 100 rana.

NICOLO’ MARTINENGHI 9: Quarto Mondiale in quattro anni e quattro podi nei 100 rana. Longevità, continuità, classe, solidità mentale che gli permette in questo caso di superare anche l’inconveniente di una notte insonne per via dei problemi intestinali. Fino agli 80 metri è d’oro, poi subisce la rimonta (attesa) di Qin che torna sul gradino più alto del podio ma il varesino non scende da quel podio e continua ad essere uno dei fari del nuoto azzurro.

LUDOVICO BLU ART VIBERTI 7: Ci ha creduto nel podio e forse quei decimi che gli mancano per chiudere al terzo posto sono da ascrivere alla voce esperienza. Può uscire da Singapore col sorriso sulle labbra perchè è quinto al mondo in una gara in cui può ancora crescere e lo ha dimostrato in semifinale (con quel tempo sarebbe stato sul podio).

THOMAS CECCON 9: La gestione di una giornata complicata (non la sola) porta un bronzo e una finale nel dorso e anche qualche mugugno ma senza mugugni non risponderebbe al nome di Thhomas Ceccon. Nei 100 dorso l’obiettivo era la finale ed è arrivata con calcoli perfetti e con una spesa energica limitata. Nei 50 farfalla così trafficati di star, ci voleva un campione vero per salire sul podio e Ceccon lo è. Sa sfoderare la super prestazione (in questo caso con personale e record italiano) al momento giusto e torna sul podio a due anni di distanza dall’oro di Fukuoka.

ANITA GASTALDI 5: La qualificazione in semifinale dei 100 dorso era una vera impresa, però migliorarsi era possibile. Non arriva il personale e l’ago della bilancia si sposta sull’insufficienza.

CHRISTIAN BACICO 8: Per due volte scende sotto al personale di sette decimi e diventa il secondo italiano all time. Ci vuole un livello medio altissimo per estrometterlo da una finale che meritava per qualità prestativa. Resta una prova di altissimo spessore che lascia ben sperare per il futuro e forse anche per la staffetta mista…

ANITA BOTTAZZO 8.5: Una delle grandi rivelazioni azzurre di questa prima parte del Mondiale. In semifinale sbriciola il personale ed entra nella sua seconda finale (la prima sui 100 rana) Mondiale con buone possibilità di inserirsi nella lotta per il podio di una gara che avrebbe una padrone, Douglass, ma che poi presenta tantissime atlete sullao stesso piano.

LISA ANGIOLINI 5.5: Meglio in batteria che in semifinale, dove imposta la sua solita gara di rimonta ma alla fine non riesce ad essere brillante e chiude lontana dal tempo che serve per la prima finale iridata. Occasione sprecata.

CARLOS D’AMBROSIO 8: E’ la media fra il voto altissimo della semifinale dove ritocca il record italiano di Filippo Megli e stacca il pass per una finale che si preannuncia galattica e il voto molto più basso della batteria dove rischia di uscire di scena intento a fare calcoli. Due giorni, due prodezze: e l’Italia si sta innamorando…

FILIPPO MEGLI 6.5: Manca l’appuntamento con la finale ma dà il massimo, non esce mai dalla battaglia e in mattinata supera il turno con autorevolezza. Può essere il solito riferimento per la 4×200 stile libero e può uscire dalla vasca con il cuore in pace e il sorriso sulle labbra, pur con un record italiano in meno.

SIMONA QUADARELLA 8: C’era da lanciare un segnale chiaro, alla prima gara Mondiale con la nuova guida tecnica e quindi di una sua nuova epoca, il segnale è arrivato forte e chiaro. Qualificazione sul ritmo di Pallister, con gli stessi tempo di Ledecky per due terzi di gara. Lottare contro questi due giganti e tenere alle spalle Li scatenata nel finale è un compito durissimo ma vale la pena provarci e crederci.