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Tennis

Jannik Sinner: “Il lavoro supera il talento, i giorni brutti mi hanno aiutato. Mia mamma soffre tanto per me”

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Jannik Sinner
Jannik Sinner/LaPresse

Jannik Sinner è l’uomo del momento. L’altoatesino ha scritto una pagina di storia per lo sport azzurro, diventando il primo italiano di sempre a vincere il torneo di Wimbledon. Un traguardo eccezionale quello del numero uno del mondo, che ovviamente è ricercatissimo anche dalla stampa mondiale. Sinner è stato intervista dalla CNBC, soffermandosi soprattutto sul suo modo di essere dentro e fuori dal campo, con il rapporto con il proprio staff tecnico e la sua famiglia.

Nella prima parte dell’intervista, Jannik ha parlato di come vive la sua vita da sportivo e di come gli piace sentirsi sempre sotto pressione quando scende in campo: “Mi piace molto la pressione. Penso che se non la senti, significa che non ti interessa quello che fai. Mi sento privilegiato ad essere nella posizione in cui mi trovo”.

Il lavoro è sempre importantissimo per Sinner, che sa ora di dover affrontare un’estate impegnativa sul cemento americano con tanti punti da difendere: “È proprio questa la motivazione che mi spinge a continuare a lavorare sodo. Ora tutti i giocatori sanno come gioco e come mi muovo. Per questo ho dovuto migliorare anche in allenamento, ed è qui che ho bisogno della mia squadra“.

Un rapporto speciale con il suo staff ed il numero uno del mondo parla del miglior consiglio che gli hanno dato: “I miei allenatori mi hanno detto di continuare a sorridere. Viviamo il tennis in tanti tornei all’anno. Fa parte del viaggio e del percorso, ma bisogna goderselo, altrimenti può diventare molto stancante. È importante circondarsi delle persone giuste fuori dal campo e non pensare sempre al tennis”.

Jannik è davvero un esempio dentro e fuori dal campo:Dico sempre che il lavoro duro vince sul talento: vado sempre in campo con un obiettivo. Credo che questa mentalità si instauri anche sul campo di allenamento, quando si è in difficoltà e si soffre. A volte non hai voglia di allenarti, ma vai lo stesso e fai tutto il possibile per assicurarti che sia una buona giornata. Se non lo fai in allenamento, non puoi farlo in partita”.

Per Sinner non esiste la parola fallimento: “Non credo che nel nostro sport esista il fallimento se si dà il 100% e si fa del proprio meglio. Si possono avere giorni buoni e giorni cattivi. Io sono fortunato ad averli vissuti entrambi. Se non si vivono le giornate negative, non si apprezzano quelle positive. Ho attraversato momenti difficili dentro e fuori dal campo. Questo trofeo era solo un sogno qualche tempo fa, ora è diventato una realtà. Senza dubbio, è uno dei miei risultati più importanti”.

Sullo splendido rapporto con la famiglia e sulle emozioni della mamma durante la finale: “Mia madre è venuta a Londra quella mattina solo per vedere la finale e questo ha significato molto per me. Era entusiasta di vedere suo figlio giocare sul Centre Court di Wimbledon e io ero entusiasta di vederli nel box. Naturalmente c’era molta tensione. Mia madre soffriva un po’, ma è normale. È una madre e i genitori si preoccupano molto per i loro figli. Di solito non hanno molto tempo libero e sono contento che ci fossero entrambi”.

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